Vincenzo D'Amico

calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano (1954-2023)

Vincenzo D'Amico (Latina, 5 novembre 1954Roma, 1º luglio 2023) è stato un calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano, di ruolo centrocampista o attaccante.

Vincenzo D'Amico
D'Amico a Roma nel 1976 con la Nazionale Sperimentale
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza172 cm
Peso70 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista, attaccante)
Termine carriera1988 - giocatore
Carriera
Giovanili
1964-1969 Cos Latina
1969-1970ALMAS
1970-1971Lazio
Squadre di club1
1971-1980Lazio155 (16)
1980-1981Torino26 (1)
1981-1986Lazio121 (24)
1986-1988Ternana56 (20)
Nazionale
1972-1973Bandiera dell'Italia Italia U-1810 (0)
1973Bandiera dell'Italia Italia U-231 (0)
1974-1975Bandiera dell'Italia Italia B7 (1)
1976Bandiera dell'Italia Italia militare4 (3)
Carriera da allenatore
19??-19??Bandiera non conosciuta Pantheon TravelGiovanili
19??-19??LazioGiovanili
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Ha vinto uno scudetto nel 1974 con la maglia della Lazio, squadra di cui è considerato una bandiera[1][2][3].

Caratteristiche tecniche

Giocatore

Centrocampista di spiccate attitudini offensive[4], veniva impiegato in appoggio agli attaccanti, come mezzapunta[4][5] oppure ala[1]. Grazie alle proprie qualità tecniche, era un abile uomo-assist[4] nonché esecutore di calci di punizione[6].

Carriera

Giocatore

Club

Gli esordi e l'arrivo alla Lazio
D'Amico alla Lazio con il tecnico Maestrelli

Dopo gli esordi nel Cos Latina[7] e nelle giovanili dell'ALMAS[5], nel 1970 passa alla Lazio, portato dall'osservatore Carlo Galli[5]. Utilizzato come mezzala nella Primavera[5], partecipa anche al Campionato De Martino segnalandosi tra i migliori elementi delle giovanili[8]. Nella stessa annata entra saltuariamente nel giro della prima squadra, allenata dall'argentino Juan Carlos Lorenzo[9].

Nella stagione successiva fa il suo esordio con le Aquile, non ancora diciottenne, il 21 maggio 1972 nella vittoria interna sul Modena, giocando come ala sinistra[10]. Il 5 ottobre successivo, nel corso di un'amichevole a Rieti, subisce un infortunio ai legamenti del ginocchio[4][11], che lo costringe a saltare l'intero campionato 1972-1973.

Un giovane D'Amico agli esordi con la Lazio nel 1973

Una volta ristabilito debutta in Serie A il 14 ottobre 1973 in Lazio-Sampdoria (1-0), diventando titolare nella formazione allenata da Tommaso Maestrelli che lo preferisce al più esperto Pierpaolo Manservisi[12], con il compito di assistere il centravanti Giorgio Chinaglia[13]. Nel contesto di una squadra divisa in clan, D'Amico mantiene una posizione neutrale[14], sotto la diretta tutela di Maestrelli e del capitano Giuseppe Wilson[15] dovuta alla giovane età. Alla sua prima stagione completa tra i titolari totalizza 27 presenze con due reti (tra cui una nel derby di ritorno, contro la Roma[4]); vince lo scudetto e viene premiato come miglior giovane del campionato[16].

Nelle annate successive offre un rendimento discontinuo, anche a causa di uno stile di vita poco professionale[4], e perde il posto a favore di Roberto Badiani[1]; nel settembre 1977 subisce un nuovo infortunio, questa volta di tipo muscolare, nella partita di Coppa UEFA contro il Boavista[17], e le presenze in campionato sono in tutto 9. Torna stabilmente titolare a partire dall'anno successivo, sotto la guida di Bob Lovati[1], e sul finire del campionato 1979-1980 diventa capitano della squadra, dopo le vicende legate al calcioscommesse che privano la Lazio di quattro titolari[18]; nel contesto di una formazione composta prevalentemente da giovani del vivaio[18] contribuisce alla salvezza dei biancocelesti, poi vanificata dalla sentenza del giudice sportivo.

La parentesi al Torino

Nel giugno 1980 D'Amico viene ceduto dalla Lazio, contro la volontà dello stesso giocatore[19]; l'operazione, avallata dal nuovo allenatore laziale Ilario Castagner[20], era dettata dalle difficoltà finanziarie della società[1][3]. Si trasferisce al Torino, in cambio di 300 milioni e della comproprietà di Giuseppe Greco[21]; nella formazione granata, allenata da Ercole Rabitti, eredita il ruolo di fantasista di fascia appartenuto a Claudio Sala[22].

D'Amico al Torino nel 1980

Disputa un campionato altalenante e inferiore alle attese[23]; dopo la sostituzione di Rabitti con Romano Cazzaniga viene talvolta escluso dalla squadra, a favore di un assetto più coperto[24], e sul finire di stagione chiede di tornare alla Lazio[25]. Con la maglia del Torino totalizza 26 presenze e una rete in campionato, a cui si aggiungono nove presenze e quattro reti in Coppa Italia (competizione nella quale i granata vengono sconfitti in finale dalla Roma) e sei presenze con due reti in Coppa UEFA[26].

Il ritorno alla Lazio, gli ultimi anni alla Ternana
D'Amico capitano biancoceleste nella stagione 1985-1986

Nel 1981 ritorna alla Lazio per 600 milioni di lire[27], accettando di giocare in Serie B. I biancocelesti, partiti con l'obiettivo della promozione, ottengono invece la salvezza solo nelle ultime giornate[4]; D'Amico contribuisce con dieci reti in trenta partite (miglior marcatore della squadra[1]), tra cui la tripletta messa a segno alla penultima giornata, decisiva ai fini della salvezza, che permette di rimontare il Varese[1][4][3].

Nella stagione successiva, grazie anche ai rientri di Bruno Giordano e Lionello Manfredonia, ottiene con la Lazio la promozione in Serie A, cui fa seguito la salvezza nel campionato 1983-1984: a causa dell'infortunio di Giordano, viene utilizzato come finto centravanti formando con il danese Michael Laudrup la coppia d'attacco[4], e segna sette reti, con una doppietta nel derby pareggiato contro la Roma del 26 febbraio 1984[4]. Rimarrà alla Lazio fino al campionato di Serie B 1985-1986, nel quale disputa solo dieci partite, limitato da problemi fisici e dall'impiego del giovane talento Francesco Dell'Anno nel suo ruolo[1][4]; chiude la propria esperienza con i capitolini con 276 presenze e 40 reti in campionato, e 338 presenze complessive tra campionato e coppe, che ne facevano all'epoca il terzo giocatore con più presenze in maglia biancoceleste dopo Pino Wilson e Aldo Puccinelli[1].

Da destra: D'amico capitano della Ternana nel 1988 insieme ai compagni di squadra Coppola e Di Vincenzo.

Nel 1986 passa alla Ternana in Serie C2. Con gli umbri, di cui diventa capitano[6], gioca le sue due ultime stagioni: nella prima, allenato dall'ex compagno di squadra laziale Mario Facco, D'Amico mette a segno 13 gol che non bastano alla formazione rossoverde per ottenere la promozione (nonostante i favori della vigilia[28]); nella seconda, invece, la squadra si salva, nel contesto di una grave crisi societaria[28], e D'Amico realizza altre 7 reti.

In carriera ha totalizzato complessivamente 227 presenze e 26 reti in Serie A e 75 presenze e 15 reti in Serie B.

Nazionale

Convocato nella nazionale Juniores già a partire dal 1971[29], colleziona in seguito una presenza nella nazionale Under-23, nel 1973, e sette nella nazionale B[30].

D'Amico in azione con la nazionale Under-23 nel 1976

Non riuscirà mai a indossare la maglia della nazionale maggiore, anche a causa di incomprensioni di natura tattica con il commissario tecnico Enzo Bearzot[6][31] e per la concorrenza di Franco Causio e Claudio Sala[4]. Viene convocato per la prima e unica volta nel settembre 1980, in vista delle partite contro il Lussemburgo e la Danimarca[7], senza scendere in campo; a causa di ciò, nel dicembre successivo attacca il CT, reo di averlo escluso senza spiegazioni[31].

Allenatore e dirigente

Per alcuni anni allena a livello giovanile, nella Pantheon Travel (squadra minore romana)[32] e poi nella Lazio[33], di cui nel 1999 diventa osservatore[34].

Dal 2007 al 2009 guida la rinascita del calcio nella sua città natale ricoprendo l'incarico di presidente della Virtus Latina[35]. Lascia nel 2009, con la fusione delle due compagini latinensi, che portano alla nascita del Latina, per andare a ricoprire l'incarico di direttore generale dell'Adrano, compagine siciliana militante nel campionato di Serie D[36].

Dopo il ritiro

Parallelamente all'attività di dirigente inizia quella di commentatore sportivo in varie emittenti locali fino a quando, nel 1999, passa alla Rai come commentatore tecnico;[37] partecipa a diverse trasmissioni tra cui Stadio Sprint, La grande giostra del gol su Rai International, 90º minuto[38] e Maxinho do Brazil. Interviene inoltre nel programma televisivo Goal di notte, in onda su T9[39][40], e interviene varie volte nel corso della settimana, come opinionista, nelle programmazioni radiofoniche delle emittenti romane Radiosei e Radio Incontro Olympia; in entrambe le trasmissioni, commenta le prestazioni della Lazio.

Nel maggio 2023 rivela di essere malato di cancro[41]; a distanza di qualche settimana, il 1º luglio, muore a Roma all'età di 68 anni[42]. Nei giorni seguenti, nella Capitale viene allestita una prima camera ardente in Campidoglio, e quindi celebrato un primo funerale nella chiesa della Gran Madre di Dio; una seconda camera ardente viene allestita presso il museo civico Duilio Cambellotti nella natìa Latina, e quindi celebrato un secondo funerale nella locale chiesa parrocchiale di Santa Maria Goretti[43]. Nella stessa Latina trova sepoltura.

Statistiche

Presenze e reti nei club

StagioneSquadraCampionatoCoppe nazionaliCoppe continentaliAltre coppeTotale
CompPresRetiCompPresRetiCompPresRetiCompPresRetiPresReti
1971-1972 LazioB10CI61------71
1972-1973A00CI00------00
1973-1974A272CI60CU30---362
1974-1975A260CI41------301
1975-1976A224CI82CU10---316
1976-1977A172CI41------213
1977-1978A92CI21CU30CE00143
1978-1979A252CI30------282
1979-1980A284CI51------335
1980-1981 TorinoA261CI94CU62TC10427
1981-1982 LazioB3010CI30------3310
1982-1983B344CI41------385
1983-1984A257CI51------308
1984-1985A222CI31------253
1985-1986B101CI21------122
Totale Lazio276405511700033851
1986-1987 TernanaC22713CI-C6[44]3[44]------3316
1987-1988C2297CI-C4[45]0[45]------337
Totale Ternana5620103----6623
Totale carriera3586174181321044681

Palmarès

Giocatore

Club

Competizioni nazionali
Lazio: 1973-1974
Altre competizioni
Lazio: 1970-1971
Lazio: 1973-1974

Note

Altri progetti

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