The Guardian Weekly

Il Guardian Weekly (in inglese The Guardian Weekly) è un giornale settimanale internazionale britannico con sede a Londra, pubblicato dal gruppo Guardian News and Media.

The Guardian Weekly
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StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Linguainglese
Periodicitàsettimanale
Generestampa internazionale
Formatocompact
Fondazione1919
SedeKings Place, Londra
Diffusione cartacea122 828 copie
ISSN0958-9996 (WC · ACNP)
Sito webtheguardian.com/weekly
 

È uno dei più antichi giornali internazionali di tutto il mondo, e ha lettori in 173 paesi. È stato fondato con lo scopo di diffondere le idee progressiste britanniche verso gli Stati Uniti dopo la prima guerra mondiale; la sua prima edizione è stata stampata una settimana dopo la firma del trattato di Versailles nel 1919. Comprendeva la seguente dichiarazione di intenti: «Puntiamo a presentare ciò che è meglio e più interessante del Guardian, ciò che è più caratteristico e indipendente del tempo, in una forma compatta settimanale».[1]

Il Guardian Weekly attinge alle risorse editoriali del Guardian e contiene anche articoli dell'Observer e del Washington Post, oltre che articoli tradotti dal francese Le Monde. Il settimanale è stampato in Regno Unito, Stati Uniti e Australia. La diffusione del settimanale è di 122 828 copie, il secondo più alto numero, dietro The Economist, di qualsiasi settimanale globale con sede nel Regno Unito, con un pubblico di quasi 200 000 lettori.[2]

I lettori del Guardian Weekly hanno incluso negli anni il leader politico sudafricano Nelson Mandela, che sottoscrisse un abbonamento durante gli anni della sua prigionia, e che avrebbe successivamente definito la testata la sua «finestra sul mondo».[3]

È stato riportato dallo stesso giornale che George W. Bush fosse il primo presidente degli Stati Uniti successivo Jimmy Carter a non abbonarsi alla testata.[4]

Nel settembre 2006 un'edizione è stata vietata in Egitto per aver pubblicato articoli ritenuti offensivi verso l'Islam e il profeta Maometto.[5]

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale, su theguardian.com. URL consultato il 9 settembre 2022.