Terra firme

In America meridionale viene indicata come terra firme (in portoghese) o tierra firme (spagnolo), vale a dire «terra solida», l'ecosistema della foresta pluviale tropicale di pianura (specialmente nel bacino amazzonico) che si sviluppa al di fuori delle zone periodicamente inondate dai fiumi.

Gli alberi emergenti – singoli alberi che svettano sopra la volta della foresta – sono tipici delle foreste di terra firme.

Essa si differenzia dagli ecosistemi di foresta pluviale delle aree alluvionali: la várzea, cioè l'area periodicamente inondata dei fiumi di acqua bianca provenienti dall'ovest e dalle Ande come il Madeira, il Purus e il Rio delle Amazzoni, e l'igapó, il tipo di vegetazione delle foreste allagate nei fiumi dalle acque scure (Rio Negro e Urubu). Entrambi questi tipi di foresta inondata, pur essendo tra i tipi di foresta più ricchi di specie sulla terra, non raggiungono la biodiversità delle foreste di terra firme.[1]

Caratteristiche

Le foreste non soggette a inondazioni in Brasile sono più di 4/5 della copertura vegetale della regione. A eccezione di alcune, la maggior parte delle piante non perde le foglie durante la stagione secca. Gli studi indicano che le specie di piante variano molto da regione a regione: sono poche le piante comuni a tutta l'Amazzonia e, in prevalenza, esse sono tipiche di una determinata zona (endemismo). Il noce dell'Amazzonia (Bertholletia excelsa), detto anche noce del Brasile o del Pará, la sapucaia (Lecythis pisonis) e la macaranduba (Manilkara huberi) sono invece presenti in più aree.

La foresta di terra firme ha almeno quattro strati di vegetazione dal basso verso l'alto:

  • il primo è il sottobosco che arriva a terra con piante striscianti, felci e fogliame. La luce che penetra è poca, ed è difficile vedere a molti metri di distanza e camminare senza ostacoli;
  • il secondo è l'arboreo inferiore con meno luce, tra i 5 e i 20 m, alberi adulti dal tronco sottile, altri ancora giovani che cercano di allungarsi verso l'alto, e una grande presenza di palme giovani;
  • il terzo è la cupola di foglie, tra i 20 e i 35 m, dove le piante si contendono un posto al sole. È la zona di quelle in attesa di una possibilità di luce per crescere in fretta. Qui ci sono le palme sviluppate e gli alberi che non formeranno mai la canopia definitiva, come la embaúba (Cecropia sp.);
  • il quarto, il più alto, è la canopia (o dossel) con piante emergenti che raggiungono i 55 m, la castanheira-do-Amazônia (Bertholletia excelsa), la sumaumeira (Ceiba pentandra), il mogano (Swietenia macrophylla), l'angelim pedra (Hymenolobium modestum) e l'ipê (Handroanthus sp.). Tra queste vi sono anche piante che perdono le foglie come la cerejeira (Amburana acreana) e il pau-mulato (Calycophyllum spruceanum). La maggior parte è coperta da epifite come orchidee, bromelie e cactus. Gli studiosi stanno iniziando a credere che questo sia il livello più diversificato e importante della foresta.

Le piante rampicanti e le liane (chiamate cipó in Brasile) sono presenti in tutti e quattro gli strati così come altre specie di vegetali inferiori quali alghe, muschi, funghi e licheni. La zona più bassa presenta un'umidità maggiore, meno vento e meno luce.

Note

Bibliografia

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