Scimpanzuomo

teorico ibrido tra un essere umano e uno scimpanzé

Uno scimpanzuomo è un ipotetico ibrido tra uomo e scimpanzé. La vicinanza genetica tra le due specie ha generato contestate ipotesi che vedono possibile l'ibridazione. In alcuni casi, come ad esempio per lo scimpanzé Oliver, è stata sostenuta l'esistenza di esseri viventi di questo tipo.

La differenza nel numero di cromosomi tra le due specie non è una barriera alla possibile ibridazione. Ad esempio questa è possibile tra cavallo e zebra, che nonostante abbiano un numero di cromosomi differente possono generare figli, chiamati Zorse, o come l’ibrido leone tigre Ligre, il pumapardo, dzo (yak-bisonte), gatto bengala, ara Catalina, mulo e molti altri.

Il biologo russo Il'ja Ivanovič Ivanov negli anni venti condusse esperimenti per incrociare uomo e scimpanzé in Guyana francese, Francia e Russia, senza ottenere però risultati.

L'ipotesi della creazione di ibridi di questo tipo è stata al centro di dibattiti di bioetica e persino teologia, tornati d'attualità da quando le biotecnologie hanno reso possibili interventi sul DNA.

Casi di scimpanzuomo

Nel corso della storia non sono mancati avvistamenti e rapporti sugli scimpanzuomini. Nell'XI secolo, san Pier Damiani raccontò in De bono religiosi status et variorum animantium tropologia di Conte Gulielmus e di sua moglie, che, spinta dalla lussuria, avrebbe copulato con un esemplare maschio di scimmia locale, chiamata "maimo", e partorito da esso un figlio ibrido.[1]

Durante la seconda guerra mondiale, il criminale di guerra dottor Josef Mengele (noto per le sue torture ai prigionieri ebrei) mostrò alcune foto ritraenti scimpanzé molto simili a maschi di uomo adulto, e dichiarò che essi erano frutto di esperimenti eugenetici fatti con lo sperma preso dagli internati.[2]

Note

Voci correlate

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