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Satelliti naturali di Giove

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Voce principale: Giove (astronomia).
Fotomontaggio di Giove con i suoi satelliti

Giove possiede un elevato numero di satelliti naturali, al gennaio 2023 quantificato in 95,[1] che lo rendono il pianeta del sistema solare con il più grande corteo di satelliti con orbite ragionevolmente sicure.[2] I maggiori, i satelliti medicei o galileiani, sono stati scoperti nel 1610 da Galileo Galilei e furono i primi oggetti individuati in orbita a un oggetto che non fosse la Terra o il Sole. Dalla fine del XIX secolo sono state scoperte decine di satelliti di dimensioni minori che hanno ricevuto i nomi di amanti, conquiste o figlie di Zeus (l'equivalente greco di Giove).[3]

Otto dei satelliti di Giove sono definiti satelliti regolari e possiedono orbite prograde, quasi circolari e poco inclinate rispetto al piano equatoriale del pianeta. I satelliti medicei presentano una forma sferoidale e sarebbero considerati dei pianeti nani se orbitassero direttamente attorno al Sole; gli altri quattro satelliti regolari sono invece più modesti e più vicini al pianeta e costituiscono la sorgente delle polveri che vanno a formare il sistema di anelli del pianeta.

I restanti satelliti sono annoverati tra i satelliti irregolari le cui orbite, sia prograde sia retrograde, sono poste a una maggiore distanza dal pianeta madre e presentano alti valori di inclinazione ed eccentricità orbitale. Questi satelliti sono spesso considerati più che altro degli asteroidi, a cui spesso assomigliano per dimensioni e composizione, catturati dalla grande gravità del gigante gassoso; di questi, tredici, scoperti tutti abbastanza recentemente, non hanno ancora un nome, mentre per altri quattordici si attende che la loro orbita sia determinata con precisione.

Il numero preciso di satelliti non sarà mai quantificato esattamente, perché i frammenti ghiacciati che compongono gli anelli di Giove possono tecnicamente essere considerati tali; inoltre, a tutt'oggi, l'Unione Astronomica Internazionale non ha voluto porre con precisione una linea arbitraria di distinzione tra satelliti minori e grandi frammenti ghiacciati.

Storia delle osservazioni

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Giove osservato da un telescopio amatoriale. Si notano tre dei quattro satelliti medicei: a destra, Io; a sinistra, Europa (più interno) e Ganimede

Secondo fonti storiche, dei quattro satelliti medicei, Ganimede sarebbe visibile a occhio nudo in condizioni osservative ideali e se l'osservatore fosse dotato di una vista acuta; infatti le sue prime osservazioni potrebbero risalire all'astronomo cinese Gan De, che nel 364 a.C.[4] sarebbe riuscito a vedere il satellite schermando la vista di Giove con un albero o qualcosa di analogo. Anche gli altri tre satelliti sarebbero in teoria visibili a occhio nudo, raggiungendo una magnitudine apparente inferiore alla 6ª, magnitudine che corrisponde al limite di visibilità, se non fossero nascosti dalla luminosità di Giove.[5] Tuttavia considerazioni recenti, mirate a valutare il potere risolutivo dell'occhio nudo, sembrerebbero indicare che la combinazione della ridotta distanza angolare tra Giove e ognuno dei suoi satelliti e della luminosità del pianeta, anche valutando le condizioni in cui questa è minima, renderebbero impossibile per un uomo riuscire a individuare uno dei satelliti.[5]

Replica di un carteggio autografo di Galileo sulla scoperta dei satelliti medicei. NASA

Le prime osservazioni registrate dei satelliti di Giove furono quelle che Galileo Galilei compì tra il 1609[6] e il marzo 1610, osservazioni che gli permisero di individuare i quattro satelliti medicei (Io, Europa, Ganimede e Callisto) con il suo cannocchiale.[7] Non furono scoperti altri satelliti sino a quando Edward Emerson Barnard osservò Amaltea nel 1892.[8] Grazie anche all'aiuto dell'astrofotografia, nel corso del XX secolo si susseguirono rapidamente numerose scoperte. Imalia fu scoperta nel 1904,[9] Elara nel 1905,[10] Pasifae nel 1908,[11] Sinope nel 1914,[12] Lisitea e Carme nel 1938,[13] Ananke nel 1951,[14] e Leda nel 1974.[15] Sino al 1979, quando le sonde Voyager raggiunsero il sistema di Giove, il numero di satelliti del gigante gassoso si era stabilito sulle 13 unità; nel 1975 fu scoperto un quattordicesimo satellite, che venne chiamato Temisto,[16] ma a causa della quantità di dati disponibili ancora insufficiente i suoi parametri orbitali non poterono essere ricavati e la sua scoperta non venne ufficializzata sino al 2000. Le missioni Voyager permisero di scoprire altri tre satelliti, posti internamente rispetto ai satelliti galileiani e strettamente correlati col sistema di anelli del pianeta: Metis, Adrastea e Tebe.[17] Fino al 1999 si riteneva così che il sistema di Giove fosse composto da soli 16 satelliti.

Per due decenni non furono scoperti altri satelliti, ma tra l'ottobre 1999 e il febbraio 2003 i ricercatori, mediante strumentazioni molto sensibili, riuscirono a individuare dalla Terra altri 32 satelliti;[18] si trattava per lo più di oggetti di dimensioni in genere non superiori a 10 km, posti in orbite molto ampie, eccentriche e generalmente retrograde. Si ritiene che tutti questi piccoli satelliti siano in realtà dei corpi di origine asteroidale o addirittura cometaria, probabilmente anche frammenti di corpi originariamente ben più grandi, catturati dall'immane gravità del pianeta.[19] In seguito sono stati scoperti, ma non ancora confermati, altri 18 satelliti e successivamente ulteriori due che hanno portato a 69 il numero dei satelliti osservati;[20] non si esclude però l'esistenza di altri satelliti ancora inosservati in orbita attorno al pianeta.

Formazione ed evoluzione

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Rappresentazione artistica del disco di gas e polveri che circonda un sistema planetario in formazione

I satelliti regolari costituirebbero i resti di un'antica popolazione di satelliti di massa simile ai satelliti galileiani,[21][22] satelliti che si sarebbero formati a partire dalla coalescenza delle polveri all'interno un disco circumplanetario (detto disco protolunare), analogo ai dischi protoplanetari che circondano le stelle neoformate.[21][23]

Si ritiene che possano essere esistite, nella storia primordiale del pianeta, diverse generazioni di satelliti di massa paragonabile a quella dei medicei, ciascuna delle quali sarebbe poi precipitata verso il pianeta a causa degli urti nella cintura circumplanetaria, mentre nuovi satelliti si sarebbero formati dalle polveri catturate dal pianeta in formazione;[21] si ritiene che l'attuale generazione satellitare sia presumibilmente la quinta.[22] Essa si sarebbe formata a una distanza maggiore rispetto a quella che attualmente possiedono e poi i satelliti sarebbero precipitati verso orbite più interne, acquisendo ulteriore materiale dal disco in fase di assottigliamento e stabilendosi in una risonanza orbitale che attualmente mantiene stabili Io, Europa e Ganimede; la maggior massa di quest'ultimo sta presumibilmente a indicare che il satellite sia migrato con una velocità superiore rispetto a Io ed Europa.[21]

I satelliti più esterni, irregolari, si sarebbero formati dalla cattura di asteroidi di passaggio; buona parte di questi corpi si sono fratturati a seguito di stress durante la cattura o a causa di collisioni con altri oggetti più piccoli, producendo le famiglie satellitari oggi visibili.[24]

Caratteristiche

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I satelliti medicei; da sinistra a destra, in ordine di distanza crescente da Giove: Io, Europa, Ganimede e Callisto

I parametri fisici e orbitali dei satelliti variano in maniera molto estesa. I quattro satelliti medicei possiedono un diametro superiore ai 3 000 km;[25] Ganimede, con i suoi 5 262,4 km di diametro, oltre a essere il più grande dei satelliti di Giove, è il più grande dei satelliti del sistema solare e il più grande oggetto del sistema solare escludendo il Sole e sette pianeti: Mercurio, pur essendo più massiccio, ha un diametro inferiore a quello di Ganimede.[25]

I restanti satelliti hanno dimensioni inferiori a 250 km con una soglia d'incertezza di 5 km. La loro massa è talmente bassa che persino Europa, il meno massiccio dei satelliti medicei,[25] è migliaia di volte più massiccio di tutti i satelliti non galileiani messi insieme.[26] La traiettoria orbitale varia da quasi perfettamente circolare sino a traiettorie altamente eccentriche e inclinate; inoltre la direzione del moto orbitale di gran parte di essi è retrograda rispetto al senso di rotazione di Giove. I periodi orbitali sono allo stesso modo molto variabili, spaziando tra sette ore e tre anni terrestri.[26]

Peter Paul Rubens, Il ratto di Ganimede (1636-1638). Museo del Prado, Madrid

Nomenclatura

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I satelliti di Giove devono il loro nome a personaggi della mitologia greca legati a Zeus, padre e re degli dei secondo la religione greca, che equivale al romano Giove da cui prende il nome il pianeta.

I satelliti medicei devono i loro nomi a Simon Marius che nel 1610, poco dopo la loro scoperta, li nominò a partire dai nomi di alcuni amanti di Zeus;[27] i loro nomi sono divenuti poi popolari nel corso del XX secolo, grazie anche al grande sviluppo della fantascienza che si servì di questi mondi alieni per ambientare numerose storie.[28] Tuttavia in letteratura scientifica si preferì adottare una diversa nomenclatura, sia riferendosi a essi in base alla distanza con il numerale ordinale corrispondente (primo satellite di Giove, ecc.), sia utilizzando una nomenclatura basata sul nome del pianeta madre (in questo caso "Giove") seguita da un numero romano, assegnato in base alla scoperta del satellite: così Io è "Giove I", Europa è "Giove II" e così via;[27] quest'ultimo sistema di nomenclatura è stato utilizzato anche per i satelliti scoperti sino agli anni settanta, privi ancora di una nomenclatura ufficialmente accettata dalla comunità scientifica.[3][18][28]

Nel 1975 l'Unione Astronomica Internazionale costituì una task force, il Task Group for Outer Solar System Nomenclature, con il compito di assegnare dei nomi ai satelliti da V a XIII,[29] e di sviluppare un nuovo sistema di nomenclatura da adottare per eventuali satelliti di nuova individuazione.[29] Seguendo la strada già tracciata da Simon Marius, si assunse la consuetudine di assegnare ai satelliti, con l'eccezione di Amaltea,[N 1] i nomi di amanti e dal 2004 di discendenti del dio;[30] tutti i satelliti a partire dal XXXIV (Euporia) prendono il nome dalle figlie di Zeus.[30]

Molti asteroidi hanno nomi simili o identici ad alcuni satelliti di Giove: si tratta di 9 Metis, 24 Themis, 38 Leda, 52 Europa, 85 Io, 113 Amalthea, 204 Kallisto, 239 Adrastea e 1036 Ganymed. In questi casi la presenza del numero aiuta a capire che si tratta di un asteroide e non di un satellite naturale di Giove.

Classificazione dei satelliti

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Benché la distinzione non sia rigorosamente definita, i satelliti di Giove possono essere classificati come segue.

Satelliti regolari

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I satelliti regolari hanno orbite prograde e quasi circolari con una bassa inclinazione e sono divisi in due gruppi. È suddivisa in due gruppi:

Grafico che mostra le masse relative dei satelliti di Giove. I satelliti medicei costituiscono la quasi totalità della massa dei satelliti del pianeta, mentre la massa del resto dei satelliti è talmente piccola da risultare invisibile a questa scala
  • Satelliti interni (gruppo di Amaltea) che orbitano molto vicini a Giove; di essi fanno parte, in ordine di distanza dal pianeta: Metis, Adrastea, Amaltea e Tebe. I due più interni compiono la loro orbita in meno di un giorno gioviano (<10 h), mentre gli ultimi due sono rispettivamente il quinto e il settimo satellite più grande del sistema. Le osservazioni inducono a ritenere che Amaltea, il membro più grande del gruppo, non si sia formato in corrispondenza della sua attuale orbita, ma molto più lontano da pianeta, o che costituisca un corpo formatosi indipendentemente e in seguito catturato dall'attrazione gravitazionale di Giove.[31] Questi satelliti, assieme a numerosi altri corpi più piccoli ancora da individuare, alimentano e stabilizzano il sistema di anelli del pianeta: Metis e Adrastea contribuiscono a mantenere l'anello principale, mentre Amaltea e Tebe mantengono gli anelli Gossamer.[32][33]
  • Gruppo principale (satelliti medicei o galileiani) che è costituito dai quattro satelliti più massicci del sistema: Ganimede, Callisto, Io ed Europa. Con dimensioni superiori a quelle di qualunque altro pianeta nano, i satelliti medicei costituiscono, se si escludono i pianeti e il Sole, alcuni dei corpi più grandi del sistema solare. Rispettivamente il primo, il terzo, il quarto e il sesto dei satelliti naturali più grandi dal punto di vista delle dimensioni, essi contengono quasi il 99,999% della massa totale in orbita attorno al pianeta. Inoltre Io, Europa e Ganimede sono tra loro in risonanza orbitale, rispettivamente 1:2:4. I modelli suggeriscono che i satelliti medicei si siano formati dal lento accrescimento della materia presente nel disco cicumplanetario di Giove, accrescimento che è durato per un tempo dell'ordine di decine di milioni di anni, come nel caso di Callisto.[34]

Satelliti irregolari

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Lo stesso argomento in dettaglio: Satellite irregolare.
Le orbite dei satelliti esterni; da notare la grande varietà di inclinazioni assunte
Schema che mostra le orbite dei satelliti irregolari, e come questi sono riuniti in gruppi; l'asse delle ascisse rappresenta il semiasse maggiore delle orbite (in milioni di km), l'asse delle ordinate l'inclinazione orbitale e le linee gialle l'eccentricità orbitale. Le dimensioni relative sono indicate dalle circonferenze

I satelliti irregolari sono sostanzialmente degli oggetti più piccoli, più distanti e con orbite più eccentriche rispetto ai satelliti regolari. Essi costituiscono delle famiglie, o gruppi, le cui componenti condividono valori affini nei parametri orbitali (semiasse maggiore, inclinazione, eccentricità) e nella composizione; si ritiene che si tratti, almeno in parte, di famiglie collisionali che si sono originate dalla frammentazione di un corpo originario più grande a seguito dell'impatto con asteroidi catturati dal campo gravitazionale di Giove. Le famiglie sono denominate a partire dall'oggetto più grande che ne fa parte. L'identificazione delle famiglie satellitari è sperimentale; si riconoscono due principali categorie, che differiscono per il senso in cui orbita il satellite: i satelliti progradi, che orbitano nello stesso senso di rotazione di Giove, e quelli retrogradi, che orbitano in senso opposto; queste due categorie a loro volta assommano le diverse famiglie.[20][26][35]

  • Satelliti progradi:
    • Temisto[35] è il più interno dei satelliti irregolari e non fa parte di nessuna famiglia conosciuta.[20]
    • Il gruppo di Imalia, le cui componenti si estendono sino a circa 1,4 milioni di km dal pianeta, hanno mediamente un'inclinazione di 27,5 ± 0,8° ed eccentricità comprese tra 0,11 e 0,25. Si ipotizza che la famiglia si sia formata dalla frattura di un asteroide originario della fascia principale.[35]
    • Carpo è il più esterno dei satelliti progradi ed insieme a S/2018 J 4 fa parte del omonimo gruppo.[20]
  • I satelliti retrogradi deriverebbero da asteroidi che furono catturati dalle regioni più esterne del disco circumplanetario che circondava Giove mentre il sistema solare era ancora in formazione e furono in seguito frammentati a seguito di impatti. La loro distanza da Giove è tale che li rende soggetti ai disturbi del campo gravitazionale del Sole.
    • Il gruppo di Carme, le cui componenti hanno semiassi maggiori non superiori a 1,2 milioni di km, inclinazioni medie di 165,7 ± 0,8° ed eccentricità comprese tra 0,23 e 0,27. Solo S/2003 J 10 si discosta parzialmente da questi parametri, per via dell'elevata eccentricità della sua orbita.
      Le lune di questa famiglia sono molto omogenee per quanto riguarda il colore, tendente al rossastro, e si ritiene che si siano originate da un ancestrale asteroide di tipo D, probabilmente uno dei troiani di Giove. S/2003 J 12 è il più esterno di questa classe.[19]
    • Il gruppo di Ananke, le cui componenti si estendono fino a 2,4 milioni di km, hanno inclinazioni comprese tra 145,7° e 154,8° ed eccentricità tra 0,02 e 0,28. La maggior parte dei membri del gruppo appaiono grigi e si ritiene che costituiscano i frammenti di un originario asteroide catturato da Giove.[19] Solo gli otto membri principali (S/2003 J 16, Mneme, Euante, Ortosia, Arpalice, Prassidice, Tione, Telsinoe, Ananke e Giocasta) rispettano tutti i parametri, mentre i rimanenti otto corpi se ne discostano in parte.
    • Il gruppo di Pasifae appare piuttosto sparpagliato, con un'estensione media di 1,3 milioni di km, inclinazioni comprese tra 144,5° e 158,3° ed eccentricità tra 0,25 e 0,43.[19] Anche i colori dei membri variano significativamente, dal rosso al grigio, il che sarebbe il risultato di multiple collisioni tra asteroidi di differenti classi. Sinope, talvolta inclusa nel gruppo di Pasifae,[19] è rosso e, data la sua marcata differenza in inclinazione rispetto agli altri membri della famiglia, si ritiene che sia stato catturato indipendentemente;[35] Pasifae e Sinope sono inoltre vincolati in una risonanza secolare con Giove.[36]
      Data la sua evidente dispersione, potrebbe trattarsi di un antico gruppo di satelliti in fase di progressiva disgregazione, oppure di un semplice raggruppamento di corpi privi di un'origine comune.

Segue un prospetto (parziale) con i dati dei satelliti di Giove conosciuti, ordinati per periodo di rivoluzione intorno al pianeta. Sono evidenziati in azzurro e in grassetto i satelliti abbastanza massicci da possedere una forma sferoidale (ovvero i satelliti galileiani), in grigio chiaro i satelliti irregolari progradi e in grigio scuro i satelliti irregolari retrogradi.

NomeDiametro medio (km)Massa (kg)Semiasse maggiore (km)Periodo orbitale[N 2]Inclinazione (°)Eccentricità Scoperta ScopritoreGruppo
Giove XVIMetis60×40×34~3,6×1016127 6907h 4m 29s0,06[37]0,000021979Synnott
(Voyager 1)
Gruppo di Amaltea
Giove XVAdrastea26×20×16~2×1015128 6947h 9m 30s0,03[37]0,00151979Jewitt
(Voyager 2)
Gruppo di Amaltea
Giove VAmaltea250×146×1282,08×1018181 36611h 57m 23s0,374[37]0,00321892BarnardGruppo di Amaltea
Giove XIVTebe116×98×84~4,3×1017221 88916h 11m 17s1,076[37]0,01751979Synnott
(Voyager 1)
Gruppo di Amaltea
Giove IIo3 642,68,9×1022421 7001,769138 giorni0,050[37]0,00411610GalileoSatelliti medicei
Giove IIEuropa3 121,64,8×1022671 0343,551181 giorni0,471[37]0,00941610GalileoSatelliti medicei
Giove IIIGanimede5 262,41,5×10231 070 4127,154553 giorni0,204[37]0,00111610GalileoSatelliti medicei
Giove IVCallisto4 820,61,1×10231 882 70916,689018 giorni0,205[37]0,00741610GalileoSatelliti medicei
Giove XVIIITemisto86,9×10147 393 216129,8276 giorni45,7620,21151975Kowal & Roemer/
Sheppard et al.
?
Giove XIIILeda165,8×101511 094 000238,72 giorni27,5620,16731974KowalGruppo di Imalia
Giove VIImalia1706,7×101811 451 971250,37 giorni27,4960,16231904PerrineGruppo di Imalia
Giove LXXIErsa21,5×101311 453 004250,40 giorni30,6060,09442018Sheppard et al.Gruppo di Imalia
S/2018 J 2311 490 000252 giorni29,400,1182018Sheppard et al.Gruppo di Imalia
Giove LXVPandia21,5×101311 494 801251,77 giorni28,1550,18002018Sheppard et al.Gruppo di Imalia
Giove VIIElara868,7×101711 778 034261,14 giorni29,6910,19481905PerrineGruppo di Imalia
Giove XLisitea366,3×101611 740 560259,89 giorni27,0060,13221938NicholsonGruppo di Imalia
S/2011 J 3311 829 000263 giorni28,660,1762011Sheppard et al.Gruppo di Imalia
Giove LIIIDia49×101312 570 424287,9310 giorni27,5840,20582000Sheppard et al.Gruppo di Imalia
S/2018 J 4216 548 600293 giorni53,020,0572018Sheppard et al.Gruppo di Carpo
Giove XLVICarpo34,5×101317 144 8731,2556 anni56,0010,27352003Sheppard et al.Gruppo di Carpo
Giove LXIIValetudo11,5×101218 928 0951,4565 anni34,0140,22192016Sheppard et al.?
S/2003 J 1211,5×101217 739 5391,3215 anni142,6800,44492003Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove XXXIVEuporia21,5×101319 088 4341,4751 anni144,6940,09602002Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove LXEufeme21,5×101319 621 7801,5374 anni146,3630,25072003Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove LVS/2003 J 1821,5×101319 812 5771,5598 anni147,4010,15692003Gladman et al.Gruppo di Ananke
Giove LIIS/2010 J 211,5×101220 307 1501,6121 anni150,40,3072010VeilletGruppo di Ananke
Giove XLIITelsinoe21,5×101320 453 7551,6362 anni151,2920,26842003Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove XXXIIIEuante34,5×101320 464 8541,6375 anni148,9100,20012002Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove XLVElice49×101320 540 2661,6465 anni154,5860,13742003Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove XXXVOrtosia21,5×101320 567 9711,6499 anni142,3660,24332002Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove LXVIIIS/2017 J 729×101320 571 6001,651 anni143,4390,21472017Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove LIVS/2016 J 110,9×101320 595 0001,6542 anni139,8360,14052016Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove XXIVGiocasta51,9×101420 722 5661,6685 anni147,2480,28742001Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove LXIVS/2017 J 321,5×101320 639 3151,6585 anni147,9150,14772017Sheppard et al.Gruppo di Ananke
S/2021 J 1120 723 0001,6613 anni149,80,2462021Sheppard et al.Gruppo di Ananke
S/2003 J 1621,5×101320 743 7791,6711 anni150,7690,31842003Gladman et al.Gruppo di Ananke
S/2003 J 221,5×101320 610 0001,6501 anni149,20,2782003Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove XXVIIPrassidice74,3×101420 823 9481,6808 anni144,2050,18402001Sheppard et al.Gruppo di Ananke
S/2021 J 2121 197 5001,72 anni150,10,3412021Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove XXIIArpalice41,2×101421 063 8141,7099 anni147,2230,24402001Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove XLMneme21,5×101321 129 7861,7543 anni149,7320,31692003Gladman et al.Gruppo di Ananke
Giove XXXErmippe49×101321 182 0861,7243 anni151,2420,22902002Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove XXIXTione49×101321 405 5701,7517 anni147,2760,25252002Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove LXXS/2017 J 934,5×101321 429 9551,7547 anni152,6610,22882017Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove XIIAnanke283×101621 454 9521,6797 anni151,5640,34451951NicholsonGruppo di Ananke
S/2021 J 321,5×101321 553 0001,7610 anni150,10,3562021Sheppard et al.Gruppo di Ananke
Giove LErse21,5×101322 134 3061,8419 anni162,4900,23792003Gladman et al.Gruppo di Carme
S/2016 J 3222 273 5391,851 anni164,10,2362016Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove XXXIEtna34,5×101322 285 1611,8608 anni165,5620,39272002Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove LXVIIS/2017 J 621,5×101322 394 6821,8745 anni155,1850,55692017Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
S/2011 J 121,5×101322 401 8001,8766 anni163,3410,23282011Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove XXXVIICale21,5×101322 409 2071,8763 anni165,3780,20112001Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove XXTaigete51,6×101422 438 6481,8800 anni164,8900,36782001Sheppard et al.Gruppo di Carme
S/2003 J 1921,5×101322 709 0611,9141 anni164,7270,19612003Gladman et al.Gruppo di Carme
Giove XXICaldene47,5×101322 713 4441,9147 anni167,0700,29162001Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove LVIIIFilofrosine21,5×101322 720 9991,9156 anni141,8120,09322003Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
S/2003 J 1021,5×101322 730 8131,9168 anni163,8130,34382003Sheppard et al.Gruppo di Carme
S/2018 J 3122 888 0001,9312 anni164,90,2732018Sheppard et al.Gruppo di Carme
S/2021 J 5122 893 1001,9312 anni163,20,2002021Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove XXVErinome34,5×101322 986 2661,9493 anni163,7370,25522001Sheppard et al.Gruppo di Carme
S/2021 J 4122 946 6801,9460 anni164,5460,15852021Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove XLIVCallicore21,5×101323 111 8231,9652 anni164,6050,20412003Sheppard et al.Gruppo di Carme
S/2003 J 24223 150 0001,9613 anni162,10,2552003Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove LXVIS/2017 J 521,5×101323 169 3891,9726 anni164,3310,28422017Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove LXIXS/2017 J 811,5×101323 174 4461,9733 anni164,7820,31182017Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
Giove XXIIICalice51,9×101423 180 7731,9740 anni165,5050,21392001Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove XICarme461,3×101723 197 9922,0452 anni165,0470,23421938NicholsonGruppo di Carme
Giove XLIAede49×101323 981 0002,0863 anni158,30,4322003Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
Giove XVIICalliroe98,7×101424 214 9862,1261 anni139,8490,25822000Gladman et al.Gruppo di Pasifae
Giove XXXIIEuridome34,5×101323 230 8581,9804 anni149,3240,37692002Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
Giove LXIIIS/2017 J 221,5×101323 240 9571,9817 anni166,980,23602017Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove XXXVIIIPasitea21,5×101323 307 3181,9902 anni165,7590,32882002Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove LIS/2010 J 121,5×101323 314 3351,9831 anni163,20,3202010Jacobson et al.Gruppo di Carme
Giove LVIS/2011 J 211,5×101223 329 7101,9851 anni|151,850,38672011Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
Giove XLVIIICillene21,5×101323 396 2692,0016 anni140,1480,41152003Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
Giove XLVIIEucelade49×101323 480 6942,0129 anni163,9960,28282003Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove LIXS/2017 J 121,5×101323 483 9782,0100 anni149,1970,39692017Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
S/2021 J 6123 490 0002,0112 anni166,50,3632021Sheppard et al.Gruppo di Carme
S/2003 J 2321,5×101323 563 0002,0066 anni146,3140,27142004Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
S/2003 J 421,5×101323 570 7902,0241 anni149,40,4972003Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
Giove VIIIPasifae603×101723 609 0422,0919 anni141,8030,37431908Gladman et al.Gruppo di Pasifae
Giove XXXIXEgemone34,5×101323 702 5112,0411 anni152,5060,40772003Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
Giove XLIIIArche34,5×101323 717 0512,0429 anni164,5870,14922002Sheppard et al.Gruppo di Carme
S/2016 J 4123 728 0002,0128 anni146,30,1992016Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
Giove XXVIIsonoe47,5×101323 800 6472,0579 anni165,1270,17752001Sheppard et al.Gruppo di Carme
S/2003 J 911,5×101223 857 8082,0612 anni164,9800,27612003Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove LVIIEirene49×101323 973 9262,0762 anni165,5490,30702003Sheppard et al.Gruppo di Carme
Giove IXSinope387,5×101624 057 8652,1075 anni153,7780,27501914NicholsonGruppo di Pasifae
Giove XXXVISponde21,5×101324 252 6272,1125 anni154,3720,44312002Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
Giove XXVIIIAutonoe49×101324 264 4452,1141 anni151,0580,36902002Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
Giove XLIXCore21,5×101323 345 0931,9814 anni137,3710,19512003Sheppard et al.Gruppo di Pasifae
Giove XIXMegaclite52,1×101424 687 2302,1696 anni150,3980,30772000Sheppard et al.Gruppo di Pasifae

Cattura temporanea di satelliti

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Variazioni nella popolazione dei satelliti di Giove possono derivare dalla cattura temporanea di diversi corpi minori del sistema solare, che l'attrazione dalla grande massa del pianeta trasferisce su orbite zenocentriche; l'aggettivo temporanea può essere inteso sia su una scala temporale "astronomica", quindi dell'ordine del milione di anni o più, sia su scale temporali "umane", da alcuni mesi sino a qualche decennio.[38]

In particolare, è stata individuata una classe di comete di corto periodo, indicate come comete quasi-Hilda o QHC, che attraversano periodicamente il sistema di Giove. In genere queste comete percorrono alcune rivoluzioni attorno al pianeta, permanendo in orbita attorno a Giove anche per una decina d'anni con orbite instabili poiché altamente ellittiche e perturbabili dalla gravità solare. Mentre alcune di esse recuperano infine un'orbita eliocentrica, altre precipitano sul pianeta o, più raramente, sui suoi satelliti. Tra i satelliti temporanei, noti anche come TSC (dall'inglese Temporary Satellite Capture), catturati nell'ultimo secolo si annoverano le comete 39P/Oterma,[39] 82P/Gehrels, 111P/Helin-Roman-Crockett, 147P/Kushida-Muramatsu e P/1996 R2 (Lagerkvist).[40] Apparteneva probabilmente a questa classe anche la famosa D/1993 F2 (Shoemaker-Levy 9),[40] che precipitò sul pianeta nel 1994.

Note al testo
Fonti

Bibliografia

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Titoli generali

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  • (EN) Albrecht Unsöld, The New Cosmos, New York, Springer-Verlag, 1969.
  • H. L. Shipman, L'Universo inquieto. Guida all'osservazione a occhio nudo e con il telescopio. Introduzione all'astronomia, Bologna, Zanichelli, 1984, ISBN 88-08-03170-5.
  • (EN) Stephen Hawking, A Brief History of Time, Bantam Books, 1988, ISBN 0-553-17521-1.
  • H. Reeves, L'evoluzione cosmica, Milano, Rizzoli–BUR, 2000, ISBN 88-17-25907-1.
  • AA.VV, L'Universo - Grande enciclopedia dell'astronomia, Novara, De Agostini, 2002.
Immagine riassuntiva del sistema di Giove, comprendente anche anelli e satelliti
  • J. Gribbin, Enciclopedia di astronomia e cosmologia, Milano, Garzanti, 2005, ISBN 88-11-50517-8.
  • W. Owen et al., Atlante illustrato dell'Universo, Milano, Il Viaggiatore, 2006, ISBN 88-365-3679-4.
  • M. Rees, Universo. Dal big bang alla nascita dei pianeti. Dal sistema solare alle galassie più remote, Milano, Mondadori Electa, 2006, p. 512.

Titoli specifici

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Sul sistema solare

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  • M. Hack, Alla scoperta del sistema solare, Milano, Mondadori Electa, 2003, p. 264.
  • F. Biafore, In viaggio nel sistema solare. Un percorso nello spazio e nel tempo alla luce delle ultime scoperte, Gruppo B, 2008, p. 146.
  • (EN) Vari, Encyclopedia of the Solar System, Gruppo B, 2006, p. 412, ISBN 0-12-088589-1.

Sui satelliti

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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