Cornus sanguinea

specie di pianta della famiglia Cornaceae
(Reindirizzamento da Sanguinello)
Disambiguazione – "sanguinello" rimanda qui. Se stai cercando il fungo conosciuto in Romagna con il nome di "sanguinello", vedi Lactarius sanguifluus.

La sanguinella o corniello sanguinello (Cornus sanguinea L., 1753) è una pianta arbustiva della famiglia delle Cornacee[1].

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Sanguinella
Cornus sanguinea
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
OrdineCornales
FamigliaCornaceae
GenereCornus
SpecieC. sanguinea
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineCornales
FamigliaCornaceae
GenereCornus
SpecieC. sanguinea
Nomenclatura binomiale
Cornus sanguinea
L., 1753

Deve il suo nome alle foglie rosse dell'autunno e al legno duro dei suoi rami.

Descrizione

La sanguinella è un arbusto che può crescere fino ad un massimo di 5 m. Le sue foglie sono ovali e possono raggiungere una lunghezza di dieci centimetri. La nervatura delle foglie è ricurva e i piccioli non presentano peluria.

I fiori sono ermafroditi (monoici) e autoimpollinanti. La sanguinella fiorisce da maggio a giugno; i fiori sono bianchi e profumati. Vengono impollinati da diverse specie di apoidei. La pianta spontanea è fruttifera da agosto a settembre. Spesso fiorisce una seconda volta nell'anno (settembre-ottobre, se il clima è favorevole). Questa pianta è mellifera e viene bottinata dalle api, che ne raccolgono il nettare.[2]

I frutti sono drupe grandi come un pisello e non commestibili e che in seguito alla maturazione diventano neri. I frutti vengono mangiati dagli uccelli e da alcuni mammiferi.

Distribuzione e habitat

L'areale di questa specie comprende l'Europa, l'Asia Minore e il Medio Oriente[1].

Predilige terreni calcarei e cresce spesso ai margini di foreste o presso corsi d'acqua[3].

Usi

I giovani polloni rossi dell'arbusto si raccolgono a fine inverno per fabbricare graticci e cesti.

Alcune varietà sono utilizzate nel giardinaggio a scopo ornamentale soprattutto per il bel colore dei fusti[4].

Dalla scorza dei rami si estrae la dimetilglicina.

Questa pianta ha proprietà antitrombotiche e anticoagulanti, trova indicazione nell'ipertiroidismo con segni di tireotossicosi (dimagrimento, tremori fini delle mani, tachicardia, esoftalmo, ansia, diarrea, etc.).[senza fonte]

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica