Cornus sanguinea
La sanguinella o corniello sanguinello (Cornus sanguinea L., 1753) è una pianta arbustiva della famiglia delle Cornacee[1].
Deve il suo nome alle foglie rosse dell'autunno e al legno duro dei suoi rami.
Descrizione
La sanguinella è un arbusto che può crescere fino ad un massimo di 5 m. Le sue foglie sono ovali e possono raggiungere una lunghezza di dieci centimetri. La nervatura delle foglie è ricurva e i piccioli non presentano peluria.
I fiori sono ermafroditi (monoici) e autoimpollinanti. La sanguinella fiorisce da maggio a giugno; i fiori sono bianchi e profumati. Vengono impollinati da diverse specie di apoidei. La pianta spontanea è fruttifera da agosto a settembre. Spesso fiorisce una seconda volta nell'anno (settembre-ottobre, se il clima è favorevole). Questa pianta è mellifera e viene bottinata dalle api, che ne raccolgono il nettare.[2]
I frutti sono drupe grandi come un pisello e non commestibili e che in seguito alla maturazione diventano neri. I frutti vengono mangiati dagli uccelli e da alcuni mammiferi.
Distribuzione e habitat
L'areale di questa specie comprende l'Europa, l'Asia Minore e il Medio Oriente[1].
Predilige terreni calcarei e cresce spesso ai margini di foreste o presso corsi d'acqua[3].
Usi
I giovani polloni rossi dell'arbusto si raccolgono a fine inverno per fabbricare graticci e cesti.
Alcune varietà sono utilizzate nel giardinaggio a scopo ornamentale soprattutto per il bel colore dei fusti[4].
Dalla scorza dei rami si estrae la dimetilglicina.
Questa pianta ha proprietà antitrombotiche e anticoagulanti, trova indicazione nell'ipertiroidismo con segni di tireotossicosi (dimagrimento, tremori fini delle mani, tachicardia, esoftalmo, ansia, diarrea, etc.).[senza fonte]
- Arbusti con i frutti (Metà agosto)
- Frutti (Metà agosto)
- Cornus sanguinea - Museum specimen
Note
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Informationen mit Bildern, su baumkunde.de.
- Beschreibungen mit Bildern, su forst.tu-muenchen.de. URL consultato il 22 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2007).
- Informationen der Informationszentrale gegen Vergiftungen, su imsdd.meb.uni-bonn.de. URL consultato il 22 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2007).