Psilopogon franklinii
Il barbetto goladorata (Psilopogon franklinii Blyth, 1842) è un uccello della famiglia Megalaimidae, diffuso nel sud-est asiatico.[1][2]
Barbetto goladorata | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Neognathae |
Ordine | Piciformes |
Famiglia | Megalaimidae |
Genere | Psilopogon |
Specie | P. franklinii |
Nomenclatura binomiale | |
Psilopogon franklinii Blyth, 1842 |
Descrizione
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/82/Golden-throated_Barbet_-_Bhutan_S4E0602_%2815788610633%29.jpg/220px-Golden-throated_Barbet_-_Bhutan_S4E0602_%2815788610633%29.jpg)
Il barbetto goladorata è di colore verde vivo sopra, con un piumaggio più pallido di tonalità verde giallastro sotto; le ali sono di un blu intenso mentre sotto la coda è di colore verdastro. Il becco è nero scuro e di colore nero intorno agli occhi. La fronte è di un cremisi e la gola è arancione. Le zampe sono verdastre.[3]
Il barbetto goladorata è un uccello di piccole dimensioni, un esemplare adulto può raggiungere una massa corporea di 50-101 g.[4]
Biologia
Voce
Il suo canto si articola prevalentemente da 2 sillabe ripetute simili a singhiozzi, talvolta sembrano fischiati.[6]
Il richiamo territoriale del maschio è un "pukwowk" molto rumoroso.[7]
Cibo ed Alimentazione
Il barbetto goladorata è interamente frugivoro che predilige nutrirsi tra i rami bassi e nel terreno. Si nutre principalmente del frutto del Peepul, Bur, altre specie di fichi e di guaiava.[5]
Riproduzione
Costruiscono il nido nelle buche naturale tra i rami degli alberi, solitamente in aprile, dove nidifica fino a quattro uova.[5]
Le uova del barbetto goladorata sono di un colore bianco puro.[5]
Tassonomia
Bucco franklinii era il nome scientifico proposto da Edward Blyth nel 1842 che descriveva un vivace barbetto verde con una gola dorata raccolto a Darjeeling.[3]
Fu inserito nel genere Megalaima, proposto da George Robert Gray nel 1842 che suggerì di usare questo nome al posto di Bucco.[8] Nel XIX e XX secolo sono stati descritti i seguenti esemplari zoologici di barbetti con gola dorata:[9]
- Megalaema ramsayi proposto da Arthur visconte Walden nel 1875 era un barbetto dorato raccolto nelle Karen Hills[10]
- Cyanops franklinii auricularis proposto da Herbert C. Robinson e Cecil Boden Kloss nel 1919 per un barbetto raccolto nell'Altopiano di Langbian nel Vietnam meridionale[11]
- Cyanops franklinii minor proposto da Cecil Boden Kloss e Frederick Nutter Chasen nel 1926 per un esemplare raccolto a Perak, Malaysia[12]
- Cyanops franklinii trangensis proposto da Joseph Harvey Riley nel 1934 per un barbetto raccolto in Thailandia[13]
La ricerca filogenetica molecolare sui barbetti ha rivelato che gli uccelli del genere Megalaima formano un clade, che comprende anche il barbetto ciuffoflammeo, l'unica specie inserita nel genere Psilopogon all'epoca. I barbetti precedentemente inseriti in questo genere sono stati quindi riclassificati sotto il genere Psilopogon.[7]
Sottospecie
A partire dal 2014 sono riconosciute due sottospecie di barbetti goladorata:[4][2]
- P. f. franklinii (Blyth, 1842) – ai piedi dell'Himalaya, dal Nepal centrale alla Birmania settentrionale, al Laos e alla Cina sud-occidentale
- P. f. minor (Kloss & Chasen, 1926) – Malaysia
- P. f. ramsayi (Walden, 1875) – dalla Birmania centrale e orientale alla penisola malese, compresa la Thailandia
- P. f. trangensis (Riley, 1934) – parte meridionale della Thailandia
Distribuzione e habitat
Il suo habitat include foreste umide tropicali e subtropicali ad un'altitudine compresa tra i 900 e i 2700 m.[1]
Questi territori comprendono gli stati del Nepal, India, Bhutan, Birmania, Thailandia, Malaysia, Laos, India, Vietnam e Cina continentale. La sua presenza in Bangladesh è incerta.[1][14]
Il barbetto goladorata abita diverse aree naturali protette del Nepal e del Laos, tra cui:[15]
- area di conservazione dell'Annapurna, parco nazionale del Langtang, parco nazionale del Makalu-Barun, parco nazionale di Shivapuri Nagarjun in Nepal;
- Nakai–Nam Theun in Laos.
Status e conservazione
La specie occupa un areale abbastanza vasto, all'interno del quale la popolazione sembra stabile. Per questo motivo la Lista rossa IUCN classifica Psilopogon franklinii come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
Note
Bibliografia
- (EN) Craig Robson, A field guide to the birds of Thailand, Londra, New Holland, 2002, ISBN 1-84330-058-3, OCLC 50401237.
- Richard Grimmett, Carol Inskipp e Tim Inskipp, Birds of India, Pakistan, Nepal, Bangladesh, Bhutan, Sri Lanka, and the Maldives, Princeton, Princeton University Press, 1999, ISBN 0-691-04910-6, OCLC 43578307.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Psilopogon franklinii, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.