Profeti minori

I Profeti minori (detti anche i dodici profeti) sono gli autori di dodici libri profetici della Bibbia, considerati un unico libro nella Tanakh dagli ebrei (Libro dei dodici) e contati separatamente nell'Antico Testamento dai cristiani.

Sono definiti "minori" per la brevità dei loro libri in contrapposizione con quelli degli altri autori di libri profetici, detti maggiori: Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele, quest'ultimo, però, considerato tale solo nella tradizione cristiana.

La dicitura di ambiente ebraico è תרי עשר (tərê ʿaśar, 'i dodici' in aramaico), quella greca Μικροί προφήτες (mikròi profétes, 'profeti minori') o Δωδεκαπροφήτον (Dodekaproféton, 'dodici profeti').

L'ordine dei dodici libri nel testo masoretico (e perciò nelle bibbie ebraiche, cattoliche e protestanti) è:

n.LibroProfetaCapitoliTotale versi
Libro di OseaOsea14197
Libro di GioeleGioele473
Libro di AmosAmos9145
Libro di AbdiaAbdia121
Libro di GionaGiona448
Libro di MicheaMichea7105
Libro di NaumNaum347
Libro di AbacucAbacuc356
Libro di SofoniaSofonia353
10°Libro di AggeoAggeo238
11°Libro di ZaccariaZaccaria14211
12°Libro di MalachiaMalachia455

Nella Bibbia dei LXX, invece, il libro di Gioele è collocato al quarto posto e quello di Michea al terzo. Questo ordine è tuttora seguito dai cristiani ortodossi.

L'ordine segue approssimativamente la cronologia della vita dei profeti, non l'ordine di redazione dei testi. I primi sei profeti (tranne Gioele) risalgono al periodo assiro antico. La collocazione di Gioele subito prima di Amos, anche in assenza di riferimenti biografici, è motivata dalla concordanza di Amos 1.1-2[1] con Gioele 4,16[2]. Il Libro di Amos descrive «le visioni riguardo a Israele, al tempo di Ozia re della Giudea, e al tempo di Geroboamo figlio di Ioas, re di Israele, due anni prima del terremoto», collocandosi in un'età successiva alla seconda metà dell'VIII secolo a.C. I successivi tre profeti vissero nel tardo periodo assiro e gli ultimi tre in età persiana.

La redazione finale dei testi risale al periodo persiano (538-332 a.C.), tranne il caso del libro di Giona (libro di cui Giona è il principale personaggio, non l'autore) risalente al periodo ellenistico.

In Atti 7:51-53[3], santo Stefano protodiacono e martire afferma che tutti profeti furono uccisi e perseguitati da una parte dei padri degli Ebrei.

Note

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