Paleologi

ultima dinastia imperiale bizantina (1261-1453)
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La famiglia dei Paleologi o Paleologhi (in greco antico: Παλαιολόγος?, Palaiologos, pl. Παλαιολόγοι, Palaiologoi) fu l'ultima dinastia a governare l'Impero romano d'oriente.

Paleologi
Basileus Basileon
Aquila bicipite spiegata d'oro e coronata dello stesso
Stato Impero Romano d'Oriente
Despotato di Morea
Marchesato del Monferrato
Titoli
FondatoreNiceforo Paleologo[1]
Ultimo sovranoCostantinopoli: Costantino XI Paleologo[1]
Morea: Tommaso Paleologo
Monferrato: Margherita Paleologa
Data di fondazioneXI secolo[2]
Data di estinzioneXVI secolo
Data di deposizioneCostantinopoli: 1453[1][2]
Morea: 1460
Monferrato: 1566
Etniaalbanese greca e greco-italiana
Emblema dei Paleologi

Fondata dal generale Niceforo Paleologo nell'XI secolo, la famiglia raggiunse i più alti circoli aristocratici attraverso i rapporti matrimoniali con le dinastie dei Ducas, dei Comneni e degli Angeli.[1][2] Dopo la Quarta Crociata, i membri della famiglia fuggirono nel vicino Impero di Nicea, dove Michele VIII Paleologo divenne co-imperatore nel 1259, riconquistò Costantinopoli e fu incoronato unico imperatore dell'Impero romano d'oriente nel 1261.[1][2] I suoi discendenti governarono l'Impero fino alla caduta di Costantinopoli per mano dei Turchi Ottomani il 29 maggio 1453, diventando la dinastia regnante più longeva nella storia bizantina.

Sotto i Paleologi, mentre l'Impero s'avviava verso la rovina, l'arte romana orientale attraversò un periodo di rinnovamento, acquistando nuovo splendore prima d'estinguersi.[2]

Grazie al matrimonio tra l'imperatore Andronico II Paleologo e Violante degli Aleramici, un loro figlio, Teodoro I, ereditò i diritti e i titoli feudali del Marchesato del Monferrato, in Italia. Questo ramo dei Paleologi regnò nel Monferrato dal 1305 al 1566, più a lungo di quanto il ramo imperiale regnò a Costantinopoli. Dopo di loro, la successione e il governo nel Monferrato passò ai Gonzaga, famiglia con la quale i Paleologi si erano imparentati tramite il matrimonio di Margherita Paleologa, ultima marchesa della dinastia, con Federico II Gonzaga, già sovrano di Mantova.

Paleologi non imperiali

La bandiera della marina dei Paleologi, che venne usata dal XIV secolo fino alla caduta dell'Impero bizantino.

Paleologi che furono imperatori di Costantinopoli

Paleologi pretendenti al trono di Costantinopoli

Paleologi di Monferrato

Azzalino (testone) d'argento (9.21 g) di Guglielmo IX.
O/: GVLIELMVS•MAR•MONT•FE•ZC', busto sin. con cappello
R/: +CRI•RO• IMP•• PRINC• VICA•PP, stemma.

Un altro ramo della dinastia dei Paleologi si sviluppò nel Monferrato a partire dal 1305: Violante, figlia del marchese Guglielmo VII degli Aleramici, fu la seconda moglie di Andronico II Paleologo, imperatore dell'Impero Bizantino; nel gennaio 1305 alla morte del marchese Giovanni I degli Aleramici, fratello di Violante e privo di eredi legittimi, venne designato come erede del Marchesato del Monferrato uno dei figli dell'unione tra Andronico II e Violante, Teodoro.

Il Marchesato fu in mano alla dinastia dei Paleologi fino al 1533, quando il marchese Giovanni Giorgio, detto Giangiorgio, morì privo di eredi maschi legittimi. Margherita, figlia del marchese Guglielmo IX, unica erede legittima, ricevette nel 1533 da Carlo V d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, il Marchesato di Monferrato, e lo portò in dote al marito Federico II Gonzaga, facendolo confluire così nei domini dei Gonzaga. Margherita, che fu assieme al marito marchesa del Monferrato, oltre ad essere anche duchessa consorte di Mantova, fu anche reggente di Mantova e del Monferrato per il figlio Francesco III, e morì il 28 dicembre 1566.

Alla sua morte, Giovanni Giorgio lasciò un figlio illegittimo, Flaminio (m. 1571), il quale a sua volta proseguì il ramo illegittimo con sette figli: Teodoro (m. 1586), Giovanni (m. 1540), Ferdinando, Laura, Isabella, Margherita ed Eleonora. Di questi figli, Giovanni morì senza eredi, mentre Teodoro, accusato come il padre di cospirazione, si ritirò a Camerano, nelle Marche, terra della famiglia della moglie, dove adottò il soprannome di Calabraga per sfuggire a successive persecuzioni. Questi ebbe tre figli: Flaminio II (1562-1624), una figlia (nata e morta nel 1564) e Federico (1566-1608). Questi tre figli morirono tutti senza eredi e la prosecuzione della casata venne affidata a Ferdinando, fratello minore di Teodoro. Questi ebbe un figlio, Bernardino, il quale ebbe per figlio Bonifacio (m. 1630), il quale a sua volta generò un Bonifacio (m. 1679), il quale fu padre di Giambattista (m. 1687). La casata terminò con Silvio (m. 1728), figlio di Giambattista.

Genealogia

 Andronico
*? †?
 
 
 
Michele VIII
*12241282
 
 
 
Andronico II
*12581332
 
  
 
Michele IX
*12771320
 
Teodoro I
*12901338
  
  
 
Andronico III
*12971341
 
Giovanni II
*13211372
  
    
 
Giovanni V
*13321391
 
Ottone III
* ~13601378

Giovanni III
*13621381

Teodoro II
*13641418
  
    

Andronico IV
*13481385
 
Manuele II
*13501425
Teodoro I
*13551407
 
Giovanni Giacomo
*13951445
   
          

Giovanni VII
*13701408

Giovanni VIII
*13921448
Teodoro II
*13961448
Andronico
*14001429

Costantino XI
*14051453
Demetrio
*14071470
Tommaso
*14091465
 
Giovanni IV
*14121464

Guglielmo VIII
*14201483

Bonifacio III
*14241494
   
     
 Elena
*14281458
Giovanni II di Cipro
*14181458
 Andrea
*14531502
Sofia
*14551503
Ivan III di Russia
*14401505
 
Guglielmo IX
*14861518

Giovanni Giorgio
*14881533
    
     
 
Sovrani di Cipro
 Costantino
*? †?

Sovrani di Russia

Margherita
*15101566

Federico II Gonzaga
*15001540

Bonifacio IV
*15121530
 
  
 
Marchesi del Monferrato

Duchi di Mantova

Pretendenti al titolo di Principe di Costantinopoli

La linea maschile della casa dei Paleologi, discendenti paralleli di Costantino, ultimo imperatore bizantino[non chiaro], si estinse all'inizio del XVI secolo. Questo fatto non ha mai scoraggiato i pretendenti al titolo imperiale bizantino di comparire in varie parti d'Europa fino ai nostri giorni. La famiglia dei Paleologi era estesa già ai tempi bizantini e non tutti quelli che portavano quel nome erano imparentati con la linea imperiale.[5]

Tuttavia, la tentazione irresistibile tra i successivi Paleologi, era quella di scovare o fabbricare un collegamento con gli ultimi imperatori dei romani. Un rifugiato indigente dai resti di Bisanzio, poteva commerciare con il nome Paleologo e acquisire rispettabilità, se non anche una pensione da un principe, un papa o un cardinale. Molti di loro si stabilirono nel nord dell'Italia, a Venezia, a Pesaro o a Viterbo.[6]

Nei secoli XV e XVI c'erano numerosi Paleologi al servizio di Venezia come stradioti o cavalleggeri. I documenti veneziani frequentemente riferiscono della loro "faticosa" abilità al servizio della Serenissima. Teodoro Paleologo[7], la cui carriera è ben documentata e che morì nel 1532, veniva probabilmente da Mistra. Altri furono Andrea Paleologo Graitzas verso il 1460, Giovanni verso il 1482, Annibale e suo figlio Leziniano verso il 1586, dai quali alcuni degli attuali Paleologi di Atene, ancora sorprendentemente numerosi, rivendicano la discesa. All'inizio del XVI secolo, un Lucio o Livio Andronico Paleologo viveva a San Elpidio a Mare vicino a Pesaro.[6]

Lapide tombale in ottone di Teodoro Paleologus (* Pesaro 1578 calcolato) a Landulph nella chiesa di St. Leonard e St. Dilpe.
Lapide tombale di Teodoro Paleologus (figlio) nella cappella di San Michele dell'Abbazia di Westminster
Lapide tombale di Ferdinando nel cimitero di Saint John nell'isola di Barbados

Nella guerra civile inglese (1642-1651) tra realisti e parlamentaristi combattevano i fratelli Teodoro [parlamentarista] (*1609)[8] e Giovanni Paleologo [realista] (* 1611)[8] come ufficiali di alto rango l'uno contro l'altro per entrambe le parti. Tombe dei Paleologi si trovano nella chiesa parrocchiale St. Leonard and St. Dilpe[9][10] in Landulph in Cornovaglia, nell'abbazia di Westminster a Londra e nell'isola di Barbados.[11]

  1. Teodoro Paleologo[12] (* Pesaro 1578 calcolato; † Clifton, Landulph 1636; sepolto il 20 ottobre 1636[13]) ⚭ 1. (6 luglio 1593 Isola Chio) Eudoxia Commena († 1596); ⚭ 2. (1º maggio 1600 Cottingham, Yorkshire) Mary Balls, figlia di William Balls di Hadley, Suffolk Gent.[11]
    1. Teodora ∞ (* 6 luglio 1594 isola Chio; figlia della 1ª moglie) ⚭ (10 ottobre 1614 Chiesa Santi Pietro e Paolo dei Greci in Napoli) principe Demetrio Rhodocanakis (Rhodokanakis);[14] la copia ebbe diversi figli. Il più piccolo era
      1. Constantino Rhodocanakis[15] (* 5 dicembre 1635, castello Rhodocanakis a Chio; † 13 agosto 1689 in Amsterdam di tifo)[16] ⚭ (ottobre 1667 a Chio) Henriette, figlia del duca Anthony Koressy e di Donna Virginia Visconti.[17]
        1. Mary (* 1678; † Londra gennaio 1688)[17][18]
        2. Julia ⚭ 6 giugno 1691 (cugino) principe Francis Rhodocanakis[17]
    2. Teodoro[19] (*1609; † 1644)[11][20]
    3. Giovanni[21] (* 1611; † 14 giugno 1645, battaglia di Naseby)[14]
    4. Ferdinando[22] (* 1615 ca.; † ottobre 1678, Parish Saint John Barbados)[14][23] ⚭ Rebecca Pomfrett[24]
      1. Teodorico[25] (+ 1680)[11] ∞ Martha Bradbury dell'isola di Barbados[26]
        1. un figlio nato a Stepney, un distretto del London Borough of Tower Hamlets[26]
        2. forse anche una figlia[26]
    5. Maria (beerdigt 15 Mai 1674, Landulph)[11]
    6. Dorothea (seppellita 12 luglio 1683, Landulph) ∞ (23 dicembre 1656, Landulph[27]) William Arundell[11]

Numerose sono le casate e le famiglie europee che vantano discendenza e parentela con lo storico casato Paleologo. Per questo motivo e soprattutto per la confusione delle genealogie e dei livelli di parentela con il ceppo originario sono diverse le casate pretendenti al titolo imperiale di Bisanzio. Come scritto da Maisano, va, infatti, ricordato che "I Paleologi, come molte altre famose casate bizantine (i Cantacuzeni, i Comneni, i Ducas, ecc.), sono da considerare non tanto una famiglia, quanto piuttosto una vera e propria gens (nell'accezione tecnica del termine) come ad esempio i Caracciolo o i Carafa nell'Italia meridionale dello stesso periodo, e non possono essere quindi valutati come un ceppo unitario".

Di seguito ne sono ricordati alcuni pretendenti:

Note

Bibliografia

  • J. H. Lawrence-Archer, Monumental inscriptions of the British West Indies from the earliest date, Chatto and Windus, Londra, 1875.
  • Donald M. Nicol, Byzantium and England in: Balkan Studies, Institute for Balkan Studies, 1974.
  • Giuseppe Aldo di Ricaldone, Monferrato tra Po e Tanaro Sedico libraria Lorenzo Fornaca editore Asti 1999.
  • Charles Diehl, Figure bizantine, traduzione di Maria Stella Ruffolo, introduzione di Silvia Ronchey, Torino, Einaudi, 2007 [1927], ISBN 978-88-06-19077-4, OCLC 799807274.
  • Roberto Maestri, Cenni storici sui Marchesi Paleologi di Monferrato (1306-1536), Genova 2006.
  • Atti del Convegno La Chivasso dei Paleologi di Monferrato (Chivasso, 16 settembre 2006), a cura di Roberto Maestri, Alessandria 2007.
  • L'arrivo in Monferrato dei Paleologi di Bisanzio (1306-2006), a cura di Roberto Maestri, Alessandria 2007.
  • Atti del Convegno I Paleologi di Monferrato: una grande dinastia europea nel Piemonte tardo-medievale (Trisobbio, 30 settembre 2006), a cura di Enrico Basso e Roberto Maestri, Alessandria 2008.
  • Riccardo Maisano, Su alcune discendenze moderne dei Paleologi di Bisanzio
  • W.H. Hamilton Rogers, The Strife of the Roses, Outlook Verlag, Francoforte sul Meno, 2018, ISBN=978-3-73267-797-9.

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