Omega

lettera dell'alfabeto greco
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Segni diacritici

Omega (maiuscolo Ω; minuscolo ω) è l'ultima lettera dell'alfabeto greco.

In contrasto con l'alfa, viene spesso associato all'idea di fine. Nella Bibbia, nel libro dell’Apocalisse Dio si definisce l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine.

Omega è pronunciato sia omèga sia òmega.[1][2] Quest'ultima forma rispecchia l'uso latino.

Il nome originale in epoca classica era /ɔ:/; in quell'epoca il solo suono, aperto, unito alla quantità ancora attiva, era sufficiente a distinguerla da omicron, che aveva suono chiuso /o/. Successivamente, in epoca bizantina, per distinguere le due vocali, ormai omofone, la si chiamò "o grande" (ὦ μέγα) in riferimento alla dimensione e non alla quantità, già scomparsa a quell'epoca, differenziandola dalla "o piccola" (ὂ μικρόν).

Gli usi

Fisica

Statistica

Logica matematica

  • Con ω si indica il più piccolo ordinale infinito (un'estensione dell'insieme dei numeri naturali, nella costruzione di John Von Neumann).
  • Con Ω si indica un insieme topologicamente aperto.
  • Un sistema formale è Ω-incompleto quando, in una famiglia piramidale di teoremi, tutte le stringhe sono teoremi, ma non lo è la stringa-riassunto quantificata universalmente[4].

Filologia

Religione

Lo stesso argomento in dettaglio: Alfa e Omega.
  • Nel Cristianesimo, così come nel Libro di Isaia, l'alfa e l'omega, associati, sono i simboli dell'eternità di Dio, posti come sono all'inizio e alla fine di ogni cosa. Queste lettere erano usate dai primi cristiani su alcuni monumenti.

Diritto

da approfondire

Note

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