Massimo Colesanti

scrittore, critico e saggista italiano (1926-2016)

Massimo Colesanti (Larino, 10 ottobre 1926Roma, 19 novembre 2016) è stato un critico letterario italiano.

Massimo Colesanti, domenica 22 ottobre 2006 (50º anniversario delle sue nozze con Ada Gibellino), presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Roma

Biografia

Infanzia e primi studi

Nato a Larino in Molise da Giulio (1885-1963) e da Bice Battista, secondo di cinque figli in una famiglia di avvocati molto in vista, Colesanti, dopo aver compiuto gli studi superiori al Liceo "Mario Pagano" di Campobasso, non assecondando i desideri del nonno e del padre che lo volevano avviare all’attività di famiglia, decise di trasferirsi a Roma e di seguire i corsi della Facoltà di Lettere dell’Università “La Sapienza”, divenendo allievo di Pietro Paolo Trompeo e laureandosi in Lettere Moderne nel 1950.

L'attività nella scuola

Trasferitosi poi definitivamente a Roma con tutta la famiglia, dal 1951 al 1965 ha insegnato, prima come incaricato (1951-1956) e poi come docente di ruolo (1956-1958 e 1961-1965), materie letterarie e lingua francese nelle scuole medie di Guidonia, Palestrina, Latina e Roma, mentre nel 1958-1961, in base ad un accordo culturale, ha insegnato Letteratura italiana al “Lycée Chateaubriand” di Roma; in seguito (1965-1967) è divenuto preside di scuola media prima a Santa Marinella e poi a Roma. Nel 1956 sposò Ada Gibellino[1], da cui poi ebbe due figli: Stefania (1964)[2] e Giulio (1969)[3].

I primi passi nell'Università

Contemporaneamente a questa attività scolastica di docente e di preside, svolse anche attività di ricerca scientifica e di didattica universitaria. Borsista a Bruxelles nel 1950-1951 e poi a Grenoble e a Parigi nel 1957, iniziò a pubblicare lavori scientifici (recensioni, articoli e libri); dal 1959 al 1967 fu assistente volontario di Lingua e Letteratura francese all’Università “La Sapienza” di Roma, presso la Cattedra di Lingua e Letteratura francese tenuta da Giovanni Macchia; nel 1963 conseguì la Libera Docenza di Letteratura francese (abilitazione all’insegnamento universitario), e dal 1964 al 1971 tenne l’incarico di insegnamento di Lingua e Letteratura francese presso la “Sapienza”, nell’ambito del Corso di Laurea in Lingue e Letterature Moderne allora di recente istituzione (tale insegnamento negli anni 1964-1967 si era affiancato alla sua attività di docente scolastico e di preside di scuola media).

L'attività nell'Università

Nel 1966 è risultato vincitore nel concorso di Letteratura francese bandito dall’Università di Genova: nel 1967, pertanto, lasciato l’incarico di preside di scuola media, è stato chiamato come docente universitario dalla Facoltà di Lettere dell’Università di Macerata, dove ha insegnato Letteratura francese dal 1967 al 1971, mantenendo però negli stessi anni anche l’incarico del medesimo insegnamento presso la “Sapienza”; a Macerata è stato Direttore dell’Istituto di Lingue e Letterature romanze e degli Annali delle Facoltà. Infine, nel 1971 è stato chiamato come docente di Lingua e Letteratura francese dalla Facoltà di Lettere della “Sapienza”, dove appositamente per lui è stata creata la II Cattedra di Lingua e Letteratura francese (affiancando così Giovanni Macchia titolare della I Cattedra).Insegnò alla Sapienza come docente di ruolo dal 1971 al 2001 (ma in realtà dal 1964 al 2001, considerando anche gli anni da incaricato). Nel 1974 fondò “micromégas”, rivista di studi e confronti italiani e francesi, di cui fu direttore dall’inizio fino al 2002, quando la rivista cessò le pubblicazioni (70 fascicoli complessivi). Nel 1975 fondò l’Istituto di Studi Francesi, che avrebbe diretto dall’inizio fino al 1992. Nel periodo di insegnamento universitario promosse giornate di studi (si ricordi in particolare il Convegno Internazionale Stendhal, Roma, l’Italia del 1983), partecipando come relatore a numerosi altri convegni, e fu visiting professor nelle università di Ginevra, Parigi, Monaco di Baviera, New York (Columbia University), Budapest. Dal 1983 al 1986 fu Presidente della SUSLLF (Società Universitaria per gli Studi di Lingua e Letteratura Francese), raggiungendo il massimo incarico “politico” nell’ambito della francesistica italiana. Nel 2001, collocato a riposo per raggiunti limiti di età, dalla Facoltà di Lettere della “Sapienza” di Roma fu nominato Professore Emerito di Lingua e Letteratura francese, mantenendo così il diritto di continuare eventualmente il suo insegnamento presso la stessa Università (sulla sua cattedra gli subentrò, come professore di ruolo, la sua allieva Anna Maria Scaiola).

La Presidenza della Fondazione Primoli

Nel 1990 fu nominato Presidente della Fondazione Primoli, incarico che avrebbe tenuto per 26 anni fino alla morte (2016), e che per lui risultò molto gradito non solo perché la Fondazione (istituita nel 1928 alla morte del napoleonide Conte Giuseppe Primoli) possedeva una biblioteca immensa di testi di letteratura francese e italiana del XIX e XX secolo[4] (suoi campi scientifici di elezione) e una importantissima sezione di libri appartenuti a Stendhal (principale autore da lui coltivato)[5]; ma anche perché nella carica di presidente succedeva, dopo personalità come Mario Praz e Ettore Paratore, al suo maestro Pietro Paolo Trompeo. Con notevoli sforzi più che ventennali, risanò economicamente la Fondazione (che era sull’orlo del fallimento) e, dopo un lungo periodo di inattività sotto la presidenza Paratore, le ridiede nuova dignità culturale, ambientandovi numerosissimi convegni, mostre, giornate di studi, e anche concerti. Divenuto, come Presidente, anche Direttore dei Quaderni di Cultura Francese a cura della Fondazione Primoli (ne era già stato Redattore sotto la presidenza Paratore), promosse in 26 anni la pubblicazione di 25 quaderni, più di quanti ne erano stati pubblicati nei 30 anni precedenti[6].

Opere principali

Studioso in particolare del Romanticismo (Letteratura francese. Il Romanticismo, Firenze-Milano 1974 e Dal Romanticismo al Simbolismo, Milano 1987; La Disdetta di Nerval, con altri saggi e studi, Roma 1995), e del periodo classico (Boileau. Poetica e polemica, Roma 1966; Il romanzo barocco tra Italia e Francia, Roma 1980), si interessò soprattutto a Stendhal e a Baudelaire, cui ha dedicato numerose pubblicazioni (Stendhal fra eruditi e poeti, Roma-Caltanissetta 1959, con introd. di Leonardo Sciascia; Stendhal a teatro, Milano, 1966; Stendhal. Le regole del gioco, Milano 1983; Il mistero Stendhal. Saggi, note, confronti, Roma 2015[7]; Baudelaire, Tutte le poesie e i capolavori in prosa, Roma 1998; Fiori d'Arte dall'Abisso. Saggi, Letture, Note su Baudelaire, Roma 2017, postumo[8]). Altri suoi contributi riguardano la letteratura e la critica italiana (Letteratura e critica, Napoli 1966; Ritratti di critici, Roma 1970) e il Belli (Belli ritrovato, Roma 2010[9]). Tradusse e/o curò opere di Montesquieu, Voltaire, De Lollis, Trompeo, Sainte-Beuve, Flaubert, Valery Larbaud.

Onorificenze

  • Premio Calabria (1990) per la Letteratura Francese dal Romanticismo al Simbolismo (2 voll., Firenze 1974 e Milano 1987).
  • Premio Saint-Vincent (1996), per il volume La disdetta di Nerval (Roma 1995).
  • Ufficiale al Merito della Repubblica (27 dicembre 2000)[10].
  • Commandeur des Palmes Académiques.
  • Chevalier de la Légion d'Honneur.

Cariche ricoperte

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN59170044 · ISNI (EN0000 0001 2280 5860 · SBN CFIV020277 · BAV 495/93331 · LCCN (ENn80116897 · GND (DE119503956 · BNF (FRcb124029096 (data)