Kateryna Handziuk

attivista ucraina

Kateryna Viktorivna Handziuk (in ucraino: Катерина Вікторівна Гандзюк; Cherson, 17 giugno 1985Kiev, 4 novembre 2018) è stata un'attivista e politica ucraina, conosciuta maggiormente per aver denunciato la corruzione dilagante nella sua città natale.

Una foto di Handziuk vista durante una manifestazione in suo onore nel marzo 2019 a Kherson

È stata aggredita con l'acido solforico il 31 luglio 2018 ed è morta il 4 novembre successivo in seguito alle lesioni riportate.[1]

Biografia

Nata il 17 giugno 1985 nella città di Cherson, capoluogo dell'omonima oblast', ha studiato presso l'università di Cherson.

Nel 2003 si è iscritta al partito Batkivschina e nel 2006 è stata eletta come membro del consiglio regionale dell'oblast' di Cherson e del consiglio cittadino di Cherson, diventando anche consigliera del sindaco.

Dopo aver lasciato il partito nel 2015, ha aiutato il sindaco uscente di Cherson, Volodymyr Mykolayenko, che è stato rieletto durante le elezioni locali del 2015.[2]

Molto critica nei confronti delle istituzioni, e in particolare della polizia, ha denunciato una dilagante corruzione che coinvolgeva il dipartimento regionale del Ministero dell'Interno ucraino e la polizia locale.[3]

Omicidio

Il 31 luglio 2018, a Cherson, un uomo non identificato l'ha aggredita lanciandole sul volto dell'acido solforico, un acido minerale particolarmente corrosivo, che le ha ustionato circa il 30% del corpo.[4]

Striscione in ucraino esposto durante una partita della FK Dynamo Kyïv che chiede di investigare sull'attacco alla Handziuk

Trasportata presso un ospedale di Cherson è stata poi trasferita in un ospedale di Kiev, dove è morta il 4 novembre in seguito ad una trombosi causata dalle lesioni riportate.[5]

La notizia della morte è stata annunciata dal presidente ucraino Petro Porošenko nel pomeriggio dello stesso giorno, che ha poi invitato la polizia ad individuare i responsabili.

La morte della Handziuk ha sollevato diverse polemiche tra cui quelle del Commissario europeo per l'allargamento e la politica di vicinato, Johannes Hahn, che in un tweet ha scritto: "Gli attacchi contro gli attivisti civili sono inaccettabili. I responsabili di questi crimini insidiosi devono essere riconosciuti colpevoli".[6]

Dopo l'annuncio della sua morte centinaia di manifestanti si sono recati presso la sede del Ministero dell'Interno pretendendo che si indaghi sulla vicenda consegnando alla giustizia i responsabili.[7]

Note

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