Jean Chakir

fumettista francese

Jean Chakir (Parigi, 1934) è un fumettista francese.[1]

Biografia

Autodidatta[2], inizia a disegnare all'età di 15 anni sulle riviste pubblicate dalla Maison de la Bonne Presse nei primi anni Cinquanta. Disegna vignette prima di iniziare a produrre fumetti nel 1953 per Bernadette (Le Secret de la Pyramide, Casimir XXVIII)[3] e soprattutto Bayard[4] con le serie Tacotac e Inspecteur Saboum[5] . Ha lavorato anche per la casa editrice Fleurus (Fripounet, Âmes vaillantes e Cœurs vaillants[6]) dal 1952 alla fine degli anni Ottanta, creando Jean Rytouceu. Nel 1962 è entrato in Pilote[7], creando la serie Tracassin (nota anche come Séraphin contre Angelure) e contribuendo alle pagine di cronaca. Ha lavorato lì per 15 anni[8]. Ha prodotto L'Insulaire per Tintin[9], Héroïco and the Dogs Boys per Pif Gadget[10][11] e altri. Ha abbandonato i fumetti nel 1983, all'età di 47 anni, per diventare coordinatore della sezione di arti grafiche dell'École des Beaux-Arts di Angoulême1[3]. Da quando è andato in pensione, nel 1994, ha lavorato a un progetto inedito di oltre mille pagine, un "progetto autobiografico per parlare degli altri"[12][13].

Note

Bibliografia

  • Patrick Gaumer, "Chakir, Jean", in Dictionnaire mondial de la BD, Paris, Larousse, 2010 p. 164..
  • Jean-Luc Le Roux, "Chakir. Son paradis BD" à Perros", Le Télégramme, 13 aprile 2014.
  • Henri Filippini, "Chakir espone: ça va faire boum!". [archivio], su BD Zoom, 24 settembre 2017.
  • Christophe Quillien, "Bandes de gosses: Héroïko et les Dog-Boys", in Pif Gadget: 50 ans d'humour, d'aventure et de BD, Hors Collection, ottobre 2018, p. 128-129.
  • Jessica Kohn, Dessiner des petits Mickeys. Une histoire sociale de la bande dessinée en France et en Belgique (1945-1968), éditions de la Sorbonne, 2022.
Controllo di autoritàVIAF (EN41837850 · ISNI (EN0000 0000 0001 9757 · BNF (FRcb11895890r (data)
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