Ivo Fürer

vescovo cattolico svizzero (1930-2022)

Ivo Fürer (Gossau, 20 aprile 1930Gossau, 12 luglio 2022) è stato un vescovo cattolico svizzero.

Ivo Fürer
vescovo della Chiesa cattolica
Populo Dei inservire
 
Incarichi ricoperti
 
Nato20 aprile 1930 a Gossau
Ordinato presbitero3 aprile 1954 dal vescovo Joseph Meile
Nominato vescovo29 marzo 1995 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo5 giugno 1995 dal vescovo Otmar Mäder
Deceduto12 luglio 2022 (92 anni) a Gossau
 

Biografia

Ivo Fürer nacque a Gossau il 20 aprile 1930.[1] Era figlio di Jakob Fürer, giurista e sindaco, e cugino di Arthur Fürer, musicista e compositore.[2]

Formazione e ministero sacerdotale

Studiò teologia cattolica all'Università di Innsbruck.[2]

Il 3 aprile 1954 fu ordinato presbitero per la diocesi di San Gallo nella cattedrale diocesana da monsignor Joseph Meile. Lo stesso anno venne inviato a Roma per studi. Nel 1957 conseguì il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana con una tesi intitolata "Die Eigentümer der st.-gallischen Bistumsfonds und der aus Kirchengut hervorgegangenen Fonds des kath. Konfessionsteils des Kantons St. Gallen". Tornato in patria fu vicario parrocchiale a Herisau dal 1958 al 1963 e ad Altstätten dal 1963 al 1967; segretario del vescovo Joseph Hasler dal 1967 e vicario episcopale a San Gallo dal 1969.[1] Nel 1971 collaborò alla fondazione dell'Associazione delle Chiese cristiane in Svizzera, un organo del Consiglio nazionale delle Chiese.[3][4] Nel 1972 divenne presidente del sinodo svizzero e diocesano. Dal 1977 al 1995 fu segretario generale del Consiglio delle conferenze dei vescovi d'Europa. Nel 1991 divenne decano del capitolo dei canonici della cattedrale di San Gallo.[1] Dopo il ritiro del vescovo Otmar Mäder fu eletto amministratore diocesano.[5]

Ministero episcopale

Il 28 marzo 1995 il capitolo dei canonici della cattedrale di San Gallo lo selezionò come nuovo vescovo. Il giorno successivo papa Giovanni Paolo II confermò la nomina.[5] Ricevette l'ordinazione episcopale il 5 giugno successivo nella cattedrale di San Gallo e Sant'Otmar a San Gallo dal vescovo emerito di San Gallo Otmar Mäder, co-consacranti il vescovo titolare di Mauritania Henri Salina e il vescovo di Magonza Karl Lehmann.

Nel 1995 monsignor Fürer e il cardinale Carlo Maria Martini guidarono la formazione di un gruppo di circa una dozzina di cardinali e vescovi affini (definito dalla stampa "gruppo di San Gallo") che si riunirono ogni anno fino al 2006 a San Gallo per discutere delle riforme della Chiesa, tra cui la nomina dei vescovi, la collegialità, il ruolo delle Conferenze episcopali, il primato del papato e la morale sessuale. Differivano tra loro, ma condividevano l'opinione che il cardinale Joseph Ratzinger non fosse il tipo di candidato che speravano di vedere eletto al successivo conclave.[6][7] Anche se alcuni rapporti dei mezzi di comunicazione definirono questo come una cospirazione, nel 2015 Fürer affermò che era parte di una cerchia di amici (in tedesco "Freundeskreise") e che dapprima discutevano di politica ecclesiale e poi anche di candidati al papato quando la salute di papa Giovanni Paolo II iniziò a declinare. Disse anche che si erano incontrati per l'ultima volta nel 2006.[8][9][10]

Il 16 ottobre 2005 papa Benedetto XVI accettò la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi per raggiunti limiti di età.[11]

In seno alla Conferenza dei vescovi svizzeri fu responsabile dei servizi del diaconato e del soccorso ai poveri. A partire dal 1997 diresse il segretariato del Consiglio delle conferenze dei vescovi d'Europa.[12] Dal 1998 al 2009 fu anche presidente del Consiglio di fondazione dello Swiss Catholic Lenten Fund (Fastenopfer), un'organizzazione benefica cattolica romana con sede a Lucerna che combatte la fame e la povertà e promuove lo sviluppo di uno stile di vita sostenibile. Dopo il suo ritiro fu presidente del Consiglio della Fondazione della Quaresima e membro dell'Unione svizzera degli studenti.

Nel 2005 l'Università di Friburgo gli conferì un dottorato honoris causa in riconoscimento del suo contributo all'attuazione dei principi del Concilio Vaticano II in Svizzera e in Europa.[13]

Nel 2007 l'Università di San Gallo lo nominò senatore onorario per "il suo importante contributo alla promozione dell'apertura e della tolleranza oltre i confini di denominazioni e culture".[14]

Colpito dalla malattia di Parkinson da diversi anni, morì a Gossau nel pomeriggio del 12 luglio 2022 all'età di 92 anni.[15][16][17][18][19] Le esequie si tennero il 18 luglio alle ore 10 nella cattedrale di San Gallo e Sant'Otmar a San Gallo. Al termine del rito fu sepolto nella cripta di Sant'Otmar nello stesso edificio.[1][20][21]

Opere

Genealogia episcopale e successione apostolica

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

  • Vescovo Markus Büchel (2006)

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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