Giancarlo Redini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazioneVai alla ricerca
Giancarlo Redini
Informazioni personali
Arbitro di Calcio
FederazioneBandiera dell'Italia FIGC
SezionePisa
Attività nazionale
AnniCampionatoRuolo
1976-1987
1977-1987
Serie B
Serie A
Arbitro
Arbitro

Giancarlo Redini (Pisa, 26 ottobre 1941) è un ex arbitro di calcio italiano.

Nato a Pisa nel 1941, e originario di Uliveto Terme[1], nella provincia pisana faceva parte della sezione AIA "Renato Gianni" di Pisa.[2]

Ad inizio 1976, a 34 anni, arriva ad arbitrare in Serie B, esordendo il 4 gennaio in Avellino-Pescara del quattordicesimo turno di campionato, che sospende all'85' per incidenti sul punteggio di 0-2, lo stesso dato poi a tavolino agli abruzzesi.[3][4]

La stagione successiva debutta in Serie A, in Inter-Perugia del 22 maggio 1977, ultima di campionato, conclusa sull'1-1.[3][5]

Dal 1977 viene coadiuvato in terna fissa dagli assistenti di linea Rodolfo Perelli e Antonio Specchio, entrambi appartenenti alla sezione AIA di Pisa.

Nel 1982 viene scelto per il ritorno della finale di Coppa Italia tra Torino e Inter del 20 maggio, gara che termina 1-1 con gol di Agatino Cuttone per i granata e pareggio di Alessandro Altobelli per i nerazzurri, i quali vincono la competizione in virtù del successo per 1-0 dell'andata.

Il 30 giugno 1985 dirige ancora una volta una finale di Coppa Italia, stavolta l'andata tra Milan e Sampdoria vinta per 1-0 dai blucerchiati, che si aggiudicheranno poi il trofeo.

Il 3 novembre 1985 arbitra Napoli-Juventus, nona giornata di Serie A[6], assegnando al 72' una punizione indiretta in area ai padroni di casa[7], che Eraldo Pecci tocca per Diego Armando Maradona, il quale realizza uno dei suoi gol più famosi di sempre, decidendo il match, che si conclude sull'1-0.[8]

Nella stessa stagione dirige la semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Como e Sampdoria del 29 gennaio 1986, nella quale, sul 2-1 per i lariani ai supplementari, viene colpito da un oggetto: verrà assegnata la vittoria a tavolino per 2-0 ai blucerchiati, poi sconfitti in finale dalla Roma.[9]

Sempre nel 1986 è di scena nel derby di Milano della ventisettesima di campionato, in casa dell'Inter il 6 aprile[10], il primo dall'acquisto del Milan da parte di Silvio Berlusconi. La gara viene vinta dai nerazzurri per 1-0 con gol del giovane Giuseppe Minaudo, all'esordio da professionista.[11]

Arbitra l'ultima in massima serie il 17 maggio 1987, dirigendo Udinese-Milan 0-0, ultima di campionato.[3][12]

Il 7 giugno dello stesso anno arbitra per la terza volta una finale di Coppa Italia, l'andata tra Napoli e Atalanta, vinta 3-0 dagli azzurri, poi vincitori del trofeo.

Chiude la carriera con la gara di Serie B Messina-Campobasso del 21 giugno, ultima di campionato, terminata 0-0.[3][13]

Termina con 94 gare dirette in Serie A e 88 in Serie B.[3]

Collegamenti esterni

modifica wikitesto

Menu di navigazione