Diocesi di Concordia-Pordenone

diocesi della Chiesa cattolica in Italia

La diocesi di Concordia-Pordenone (in latino Dioecesis Concordiensis-Portus Naonis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea del patriarcato di Venezia e appartenente alla regione ecclesiastica Triveneto. Nel 2021 contava 346.759 battezzati su 376.109 abitanti. È retta dal vescovo Giuseppe Pellegrini.

Diocesi di Concordia-Pordenone
Dioecesis Concordiensis-Portus Naonis
Chiesa latina
Suffraganea delpatriarcato di Venezia
Regione ecclesiasticaTriveneto
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoGiuseppe Pellegrini
Vicario generaleRoberto Tondato
Vescovi emeritiOvidio Poletto
Presbiteri243, di cui 210 secolari e 33 regolari
1.426 battezzati per presbitero
Religiosi44 uomini, 161 donne
Diaconi22 permanenti
 
Abitanti376.109
Battezzati346.759 (92,2% del totale)
StatoItalia
Superficie2.695 km²
Parrocchie190 (8 vicariati)
 
ErezioneIV secolo
Ritoromano
CattedraleSanto Stefano
ConcattedraleSan Marco
Santi patroniStefano primo martire (patrono principale);
Martiri concordiesi (patroni secondari)
IndirizzoVia Revedole 1, 33170 Pordenone, Italia
Sito webwww.diocesi.concordia-pordenone.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
La concattedrale di san Marco a Pordenone.
La sede della biblioteca del Seminario diocesano di Concordia-Pordenone.

Territorio

La diocesi si estende sul seguente territorio:

Il Veneto Orientale, infatti, ha sempre fatto capo all'antica città romana di Iulia Concordia e in seguito a Portogruaro, restando così legato alla sede episcopale.

Sede vescovile è la città di Pordenone, dove si trova la concattedrale di San Marco. A Concordia Sagittaria sorge la cattedrale di Santo Stefano protomartire, sotto la quale si trovano i resti della primitiva cattedrale dedicata ai Santi Apostoli.

Parrocchie, unità pastorali e foranie

Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi di Concordia-Pordenone.

Il territorio si estende su 2.695 km² ed è suddiviso in 190 parrocchie, raggruppate in 28 unità pastorali e 8 foranie:

  1. Forania dell'Alto Livenza: unità pastorali di Aviano, Fontanafredda, Porcia e Roveredo-San Quirino;
  2. Forania di Azzano Decimo: unità pastorali di Azzano Decimo, Chions, Fiume Veneto e Prata;
  3. Forania del Basso Livenza: unità pastorali di Annone Veneto, Pasiano e San Stino;
  4. Forania di Maniago: unità pastorali di Fanna, Maniago e Montereale-Cimolais;
  5. Forania di Pordenone: unità pastorali di Pordenone Centro, Pordenone Nord, Pordenone Sud e Cordenons;
  6. Forania del Portogruarese: unità pastorali di Concordia, Fossalta di Portogruaro, Gruaro-Summaga, Portogruaro e San Michele al Tagliamento;
  7. Forania di San Vito: unità pastorali di Casarsa-Zoppola, Morsano-Sesto e San Vito al Tagliamento;
  8. Forania di Spilimbergo: unità pastorali di San Giorgio-Valvasone e Spilimberghese-Val d'Arzino.

Storia

La diocesi prende il nome dalla città romana di Iulia Concordia (oggi Concordia Sagittaria), che si ritiene fondata probabilmente nel 42 a.C., e che fu statio sulla via Annia tra Altino e Aquileia.

Le origini del cristianesimo nella città sono incerte. La tradizione locale ricorda un gruppo di cristiani provenienti da Vicenza, uccisi a Concordia durante la persecuzione di Diocleziano attorno al 304 e venerati come martiri, le reliquie dei quali sono conservate in un'apposita cappella dell'attuale cattedrale. Incerta è anche l'epoca di evangelizzazione dell'«agro concordiese», cioè l'area compresa tra i fiumi Tagliamento e Livenza (più o meno corrispondente all'ex provincia di Pordenone) e che costituirà il territorio diocesano. La presenza di antiche memorie legate ad Aquileia, come la pieve dei Santi Ilario e Taziano a Torre di Pordenone, la chiesa di San Vigilio a Pieve di Porcia e la chiesa di Sant'Ermacora a Chions, fa supporre che il cristianesimo sia arrivato nel pordenonese da Aquileia e non da Concordia.

La diocesi di Concordia fu eretta nel IV secolo; la prima cattedrale venne consacrata dall'arcivescovo di Aquileia Cromazio tra il 388 e il 389 circa e fu dedicata ai Santi Apostoli, di cui vennero deposte alcune reliquie; contestualmente fu consacrato un vescovo, di cui non si conosce il nome, che gli storici ritengono essere il primo vescovo diocesano,[1] anche se è stata avanzata l'ipotesi che si trattasse di un corepiscopo sottomesso all'autorità del vescovo aquileiese. Il primo vescovo certo di una diocesi a sé stante è Chiarissimo, presente al sinodo di Grado del 579 e a quello di Marano del 590; Concordia qui risulta suffraganea del patriarcato di Aquileia, e tale resterà anche dopo la creazione del patriarcato di Grado.

In seguito all'invasione dei Longobardi, accompagnata dalla distruzione di Concordia, il vescovo, con il clero e i fedeli, riparò a Caorle, nei domini bizantini, dove la diocesi sopravvisse per un periodo imprecisato.[2] All'epoca del vescovo Pietro, agli inizi del IX secolo, la sede episcopale era di certo ritornata a Concordia,[3] dove era stata edificata una nuova cattedrale dedicata a Santo Stefano, ma era avvenuta nel frattempo una scissione che aveva dato origine alla sede autonoma di Caorle, forse anche a causa dello scisma tricapitolino a cui il vescovo Chiarissimo aveva aderito (uno sviluppo simile alla separazione tra Aquileia e Grado).

In una bolla di papa Urbano III del 12 marzo 1186 al vescovo Gionata vengono elencati per la prima volta tutti i possedimenti e le proprietà sotto la giurisdizione dei vescovi concordiesi, tra cui quaranta pievi.

Nei secoli XIV e XV, a causa principalmente dell'azione dei fiumi Tagliamento e Livenza, l'area di Concordia subì una trasformazione morfologica consistente e prese l'avvio un impaludamento che sommerse alcune pievi e villaggi costieri. Per questo motivo, pur mantenendo nominalmente il titolo di sede vescovile, Concordia decadde rapidamente e i vescovi preferirono trasferire la loro residenza a Portogruaro o anche fuori diocesi (Venezia). Già nel 1425 papa Martino V dispose il trasferimento della sede a Portogruaro, ma il decreto dovette essere revocato dal successore Eugenio IV, su istanza del capitolo cattedrale e della comunità di Portogruaro. La traslazione ufficiale avvenne comunque in seguito con la bolla di papa Sisto V del 29 marzo 1586; la chiesa di sant'Andrea venne ad assumere il ruolo di chiesa ausiliare, ma non ebbe mai il titolo di concattedrale.

Nel 1704 il vescovo Paolo Vallaresso istituì il seminario diocesano, fissandone la sede a Portogruaro presso la chiesa di San Cristoforo.

Da sempre suffraganea del patriarcato di Aquileia, quando questo fu soppresso nel 1753 Concordia passò alla metropolia dell'arcidiocesi di Udine, a cui restò unita fino al 1818, anno in cui fu assegnata come suffraganea al patriarcato di Venezia.

Negli ultimi due secoli sono avvenute una serie di modifiche territoriali volte ad eliminare le varie exclavi dell'arcidiocesi di Udine in territorio concordiese e a riordinare i confini orientali coincidenti con il mutevole corso del Tagliamento. Già nel 1794 a Concordia furono unite le sei parrocchie della soppressa abbazia territoriale di Sesto.[4] Il 1º maggio 1818 con la bolla De salute dominici gregis di papa Pio VII la giurisdizione di Concordia si estese sulle parrocchie ex udinesi di Castello d'Aviano, Erto, Cimolais, Claut, Corbolone, Sesto e Torrate, nonché su Saletto-Bando, località priva di una propria autonomia e inclusa nella giurisdizione di Morsano;[5] di contro, cedette alla vicina quattro filiali dell'antica pieve di San Giorgio della Richinvelda, ovvero Rivis, Turrida, Grions e Redenzicco. Un'ulteriore variazione avvenne il 13 novembre 1923 con l'inclusione di Meduna di Livenza e Carbona, sempre da Udine.[6][7] Le ultime acquisizioni del XX secolo, ancora da Udine, furono decise dalla Congregazione per i vescovi il 18 ottobre 1974 e riguardarono San Paolo e Mussons (nel comune di Morsano al Tagliamento).[8][9]

Durante la Prima guerra mondiale avvennero disordini a Portogruaro, nei quali fu percosso anche il vescovo Francesco Isola, che per questo motivo presentò la rinuncia alla Santa Sede. Questa, oltre ad accogliere le dimissioni, dispose anche la traslazione della residenza episcopale, della curia e del seminario a Pordenone. A causa di opposizioni a livello locale, si poté eseguire solo lo spostamento del seminario, che avvenne nel 1919.

Dopo la promozione di Pordenone a città capoluogo di provincia (1968), con il decreto In dioecesi Concordiensi del 12 gennaio 1971 la Congregazione per i vescovi stabilì il nuovo titolo della diocesi in Concordia-Pordenone. Con il successivo decreto Novissimis hisce del 26 ottobre 1974 la stessa Congregazione dispose la traslazione della sede vescovile da Portogruaro a Pordenone elevando, al tempo stesso, il duomo di San Marco di Pordenone alla dignità di concattedrale.

Nell'aprile-maggio 1992 la diocesi accolse la visita pastorale di papa Giovanni Paolo II. Si trattò della prima visita pastorale di un Pontefice alla diocesi. In passato i papi Gregorio XII e Pio VI erano transitati per il territorio per recarsi l'uno al concilio di Cividale (1409), l'altro a Vienna (1782).

Il 29 giugno 2018, in forza del decreto Quo aptius della Congregazione per i vescovi, ha acquisito dal patriarcato di Venezia le due parrocchie delle frazioni di Brussa e Castello, in comune di Caorle.[10]

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Persone legate alla diocesi

Santi, beati e padri della Chiesa

Vescovi oriundi

Statistiche

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 376.109 persone contava 346.759 battezzati, corrispondenti al 92,2% del totale.

annopopolazionepresbiteridiaconireligiosiparrocchie
battezzatitotale%numerosecolariregolaribattezzati per presbiterouominidonne
1950316.820316.858100,0309292171.0251049174
1970?301.188?40834860?109756192
1980320.000321.03599,73753165985391603204
1990332.791334.12999,635129457948271422188
1999337.204339.32299,4344283619801573307188
2000337.604339.88099,3338273659981687292188
2001338.528341.09399,2344275699841795268188
2002339.422342.34099,1335268671.01316104282188
2003339.118342.71199,0343276679881692261188
2004341.687346.17798,7333270631.0261674254188
2006345.361350.10298,6321265561.0751773245188
2013359.517368.48397,6295252431.2181954214188
2014367.846375.69997,9285242431.2911754211188
2016364.138374.67097,2291243481.2511863201188
2019365.199377.02796,9261222391.3992151161190
2021346.759376.10992,2243210331.4262244161190

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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