Dieta Democratica Istriana

La Dieta Democratica Istriana (in croato Istarski demokratski sabor, nome ufficiale Istarski demokratski sabor/Dieta Democratica Istriana, IDS-DDI) è un partito politico croato.

Dieta Democratica Istriana
(HR) Istarski demokratski sabor
(IT) Dieta Democratica Istriana
LeaderDalibor Paus
StatoBandiera della Croazia Croazia
Sedevia Spalato 3 - Pola
AbbreviazioneIDS-DDI
Fondazione14 febbraio 1990
IdeologiaRegionalismo istriano[1]
Liberalismo sociale[1]
CoalizioneCoalizione Restart (2010 - 2015, 2020-presente)
Per un'Istria più forte (2015 - 2016)
Quel che è nostro, è nostro (2016)
Partito europeoALDE
Gruppo parl. europeoRenew Europe
Seggi Parlamento
3 / 151
(2020)
Seggi Europarlamento
1 / 12
(2019)
Iscritti6 300 (2013)
Sito webwww.ids-ddi.com

È un partito regionale che si fa portavoce delle istanze della Regione istriana e partecipa regolarmente sia alle elezioni nazionali che a quelle locali.

Inoltre è anche presente nelle varie sezioni sia nella Regione istriana che nella Regione litoraneo-montana (escluse le isole di Cherso e Lussino), ha sedi a Pola, Pisino, Albona, Parenzo, Rovigno, Buie, Pinguente, Abbazia e Fiume.

Storia

Il partito, nato nel 1990 per iniziativa di Ivan Pauletta, Elio Martinčić e Mario Sandrić, trovandosi in difficoltà organizzative e finanziarie, dovute in larga parte al difficile passaggio del dissolvimento della ex-Jugoslavia, non partecipò alle elezioni dello stesso anno che videro a livello nazionale la vittoria dell'Unione Democratica Croata, il partito nazionalista, e a livello regionale del partito socialdemocratico, ex-comunista.

Il 23 aprile 1994 segnò la svolta storica del partito, in occasione delle Dichiarazioni di Rovigno,[2] sulla democratizzazione della Repubblica di Croazia, sull'ordinamento regionale della Repubblica di Croazia, sulla Regione autonoma istriana e sull'Euroregione Istria ed il nuovo statuto della IDS-DDI.

La linea politica del partito è basata principalmente sul regionalismo e sull'affermazione delle peculiarità dell'Istria, intesa come terra multietnica e multiculturale. Le campagne elettorali e comunicative avvengono in croato e italiano, puntando quindi anche sul voto della minoranza italiana; promuove il bilinguismo dell'Istria e richiede al governo centrale una maggiore autonomia politica, amministrativa e linguistica. Aderisce all'ALDE.

Il suo uomo politico di spicco, Ivan Jakovčić, presidente del partito dal 1991 al 2014, ha rivestito la carica di presidente della Regione istriana dal 24 luglio 2001 al 7 giugno 2013. Dalle elezioni europee del 2014 alla fine del mandato nel 2019 è stato eurodeputato iscritto all'ALDE.

Nello statuto del partito c'è una voce appositamente dedicata ai diritti degli esuli istriani di lingua italiana. Il partito si propone di dare supporto al processo di ritorno, con particolare attenzione alla questione dei beni.

Dal 2014 il presidente del partito è Boris Miletić, sindaco di Pola fino al 2021.

Parlamentari

Deputati

Deputati per legislatura.

  • Valter Boljunčić (VII)
  • Marin Brkarić (VI)
  • Emil Daus (IX)
  • Dino Debeljuh (II, III)
  • Tulio Demetlika (VIII, IX)
  • Valter Drandić (IV, V)
  • Ivan Herak (II)
  • Ivan Jakovčić (II, III)
  • Damir Kajin (III, IV, V, VI)
  • Axel Luttenberger (III, dal 1995 al 1997) - In sostituzione di Luciano Delbianco (deputato dal 1997 al 2000), che fonderà successivamente il Foro Socialdemocratico Istriano
  • Elio Martinčić (II)
  • Boris Miletić (VI, VIII, IX)
  • Dorotea Pešić-Bukovac (IV, V)
  • Valter Poropat (IV, V)
  • Giovanni Sponza (VII, VIII, IX)

Eurodeputati

  • Ivan Jakovčić (VIII)
  • Valter Flego (IX)

Risultati elettorali

La Dieta Democratica Istriana è storicamente il partito di maggioranza nella Regione istriana. Elegge propri rappresentanti al Sabor di Zagabria e in amministrazioni locali della Regione litoraneo-montana.

ElezioneVoti%Seggi
Parlamentari 199283 6233,18
4 / 138
Parlamentari 1995con HSS - HNS - HKDU - SBHS[3]
3 / 127
Parlamentari 2000con HSS - HNS - LS[4]
4 / 151
Parlamentari 2003con SDP[5]
4 / 151
Parlamentari 200738 2671,5
3 / 151
Parlamentari 2011in Coalizione Kukuriku[6]
2 / 151
Europee 2014in Coalizione Kukuriku[7]
1 / 11
Parlamentari 201542 1931,83
3 / 151
Parlamentari 201643 1802,27
3 / 151
Europee 2019in Coalizione Amsterdam[8]
1 / 11
Parlamentari 2020in Coalizione Restart
3 / 151

Note

Altri progetti

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