Deborah Compagnoni

sciatrice alpina italiana (1970-)
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Deborah Compagnoni (Bormio, 4 giugno 1970) è un'ex sciatrice alpina italiana, prima atleta ad aver vinto una medaglia d'oro in tre diverse edizioni dei Giochi olimpici invernali nella storia dello sci alpino[1].

Deborah Compagnoni
Deborah Compagnoni nel 2010
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza165 cm
Peso62 kg
Sci alpino
SpecialitàDiscesa libera, supergigante, slalom gigante, slalom speciale
SquadraForestale
Termine carriera1999
Palmarès
CompetizioneOriArgentiBronzi
Olimpiadi310
Mondiali300
Mondiali juniores102

TrofeoVittorie
Coppa del Mondo - Gigante 1 trofeo

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Nonostante alcuni gravi infortuni subiti in carriera, è stata tra le più vittoriose sciatrici alpine italiane: nel suo palmarès figurano tra l'altro sedici vittorie in Coppa del Mondo, tre medaglie d'oro olimpiche e tre medaglie d'oro iridate. Ha conquistato anche una Coppa del Mondo di slalom gigante. Fu l'alfiere della rappresentativa italiana durante la cerimonia di apertura dei XVII Giochi olimpici invernali di Lillehammer 1994.

Biografia

Carriera sciistica

Stagioni 1986-1992

Originaria di Santa Caterina Valfurva in Valtellina, debuttò in campo internazionale in occasione dei Mondiali juniores di Bad Kleinkirchheim 1986 dove, non ancora sedicenne, vinse la medaglia di bronzo nella discesa libera; l'anno dopo nella rassegna iridata giovanile di Hemsedal/Sälen 1987 conquistò la medaglia d'oro nello slalom gigante e nuovamente quella di bronzo nella discesa libera. Sempre nel 1987, il 28 novembre, ottenne il primo piazzamento in Coppa del Mondo, a Sestriere in supergigante (5ª). Nel 1988 subì il primo degli infortuni che avrebbero seriamente inciso sulla sua carriera, la rottura del ginocchio destro, seguito da un grave blocco intestinale che ne mise a rischio la vita[1]; ai Campionati italiani 1989 vinse la medaglia d'oro in tutte e quattro le specialità in programma (discesa libera, supergigante, slalom gigante e slalom speciale).

In Coppa del Mondo ottenne il primo podio nello slalom gigante di Santa Caterina di Valfurva dell'8 dicembre 1991 (2ª dietro alla svizzera Vreni Schneider) e la prima vittoria nel supergigante di Morzine del 26 gennaio 1992. Esordì ai Giochi olimpici invernali ad Albertville 1992, dove vinse la medaglia d'oro nel supergigante ma il giorno seguente, mentre gareggiava nello slalom gigante, subì uno dei suoi gravi infortuni ai legamenti delle ginocchia[1]: il suo grido di dolore, ripreso dalla diretta televisiva, entrò nelle case di tutti gli appassionati di sci del mondo[2].

Stagioni 1993-1997

All'esordio iridato, Morioka 1993, fu 5ª nel supergigante, mentre l'anno dopo, ai XVII Giochi olimpici invernali di Lillehammer 1994, conquistò nello slalom gigante (specialità nella quale aveva già vinto nella stessa stagione tre gare di Coppa del Mondo) il suo secondo oro olimpico; inoltre fu l'alfiere della rappresentativa italiana durante la cerimonia d'apertura[1] e si classificò 17ª nel supergigante e 10ª nello slalom speciale.

Divenne campionessa mondiale nello slalom gigante nelle edizioni di Sierra Nevada 1996 (dove invece non terminò lo slalom speciale) e Sestriere 1997; sulle nevi italiane ottenne la medaglia d'oro anche nello slalom speciale, una doppietta che solo pochi atleti nella storia dello sci hanno saputo conquistare. In quella stessa stagione in Coppa del Mondo si aggiudicò la coppa di cristallo di slalom gigante con 140 punti di vantaggio su Katja Seizinger: per la prima volta una sciatrice italiana vinse una Coppa di specialità, al termine di una stagione durante la quale la Compagnoni si aggiudicò cinque vittorie nel circuito - tra cui lo slalom speciale di Semmering del 29 dicembre, unica sua vittoria in Coppa del Mondo nella specialità - e il 4º posto nella classifica generale.

Stagioni 1998-1999

Ai XVIII Giochi olimpici invernali di Nagano 1998, sua ultima presenza olimpica, si riconfermò campionessa olimpica nello slalom gigante - prima atleta a vincere tre medaglie d'oro in tre diverse edizioni dei Giochi[1] - e ottenne la medaglia d'argento nello slalom speciale giungendo alle spalle di Hilde Gerg per sei centesimi di secondo[3]. In Coppa del Mondo quell'anno vinse quattro slalom giganti, tra i quali l'ultimo della sua carriera a Bormio il 6 gennaio, e si classificò 2ª nella classifica di specialità, superata da Martina Ertl di 26 punti, e nuovamente 4ª in quella generale.

L'11 dicembre 1998 salì per l'ultima volta sul podio in Coppa del Mondo, a Val-d'Isère in slalom gigante (2ª), e ai successivi Mondiali di Vail-Beaver Creek 1999, sua ultima partecipazione a una rassegna iridata, fu 7ª nello slalom gigante e 8ª nello slalom speciale. Si ritirò al termine di quella stessa stagione; la sua ultima gara in Coppa del Mondo fu lo slalom gigante di Sierra Nevada del 13 marzo (7ª) e la sua ultima gara in carriera fu uno slalom gigante FIS disputato a Hafjell il 24 marzo.

Bilancio della carriera

Nei suoi anni di maggior rendimento primeggiò nelle specialità tecniche e soprattutto nello slalom gigante in cui, tra il 1994 e il 1998, vinse tutti i trofei in palio tra Olimpiadi e Mondiali[1][4]. I numerosi infortuni, nonostante la vittoria in 16 gare di Coppa del Mondo (2 in supergigante, 13 in slalom gigante e 1 in slalom speciale) e di una Coppa del Mondo di slalom gigante, le impedirono di disputare numerose stagioni complete (disputò dall'inizio alla fine solo quelle del 1993, del 1994, del 1997 e del 1998)[1]. Tra le sue migliori prestazioni figura la striscia di nove vittorie consecutive in slalom gigante nel 1997-1998 (8 in Coppa del Mondo più una ai Mondiali di Sestriere[1]) e la vittoria con un distacco di 3 secondi e 41 centesimi inflitto ad Alexandra Meissnitzer nello slalom gigante di Coppa del Mondo disputato a Park City il 21 novembre 1997[5].

Altre attività

Il 14 ottobre 2002 fondò a Bormio insieme ad alcuni amici l'associazione filantropica Sciare per la vita, dedicata alla lotta contro la leucemia[1][6]. Il 10 febbraio 2006 fu tra gli ultimi tedofori della cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006: ricevette la fiamma olimpica da Piero Gros e, dopo il suo tratto di corsa, la passò alla fondista Stefania Belmondo[1][7].

È stata sposata per 13 anni con l'imprenditore Alessandro Benetton; la coppia ha avuto tre figli, due femmine e un maschio[1][8].

Nel 2022 partecipa come concorrente al programma televisivo di Alessandro Borghese - Celebrity Chef in onda su TV8.

Palmarès

Olimpiadi

Mondiali

Mondiali juniores

Coppa del Mondo

Coppa del Mondo - vittorie

DataLocalitàPaeseSpecialità
26 gennaio 1992Morzine  FranciaSG
7 marzo 1993Morzine  FranciaSG
5 dicembre 1993Tignes  FranciaGS
11 dicembre 1993Veysonnaz  SvizzeraGS
5 gennaio 1994Morzine  FranciaGS
8 gennaio 1995Haus  AustriaGS
2 marzo 1996Narvik  NorvegiaGS
29 dicembre 1996Semmering  AustriaSL
17 gennaio 1997Zwiesel  GermaniaGS
18 gennaio 1997Zwiesel  GermaniaGS
26 gennaio 1997Cortina d'Ampezzo  ItaliaGS
15 marzo 1997Vail  Stati UnitiGS
25 ottobre 1997Tignes  FranciaGS
21 novembre 1997Park City  Stati UnitiGS
19 dicembre 1997Val-d'Isère  FranciaGS
6 gennaio 1998Bormio  ItaliaGS

Legenda:
SG = supergigante
GS = slalom gigante
SL = slalom speciale

Campionati italiani

Statistiche

Podi in Coppa del Mondo

Stagione/SpecialitàSupergiganteSlalom giganteSlalom specialePodi totali
19880
1989stagione non disputata
19900
19910
19921416
1993111216
19943115
19951315
1996112
1997421119
199842219
1999112
Totale2011310815444
33110

Riconoscimenti

  • Sportiva italiana dell'anno per La Gazzetta dello Sport nel 1996, 1997 e 1998[senza fonte].
  • Le è stata intitolata la pista Deborah Compagnoni di Santa Caterina di Valfurva, il suo paese d'origine, disegnata per ospitare le gare femminili dei Campionati mondiali di sci alpino 2005[10]
  • Nel maggio 2015 una targa a lei dedicata fu inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale[11][12].
  • Le è stato intitolato un tratto di lungomare di Jesolo[13].

Onorificenze

«Campione mondiale sci alpino slalom gigante»
— Roma, 1996.[14]

Note

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