Contrada San Martino

suddivisione storica di Legnano
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima contrada di Fermo, vedi Contrada San Martino (Fermo).

La contrada San Martino è una delle otto contrade in cui è divisa la città lombarda di Legnano. È situata nella zona centro-nord della città, verso il confine con i comuni di Castellanza e Busto Arsizio. Partecipa annualmente al palio di Legnano ed è stata istituita in occasione dell'organizzazione della festa del Carroccio (1932)[2].

Contrada San Martino
contrada di Legnano
Blasonaturacrociato bianco in campo blu, al centro vi è raffigurato san Martino che divide il mantello con il povero.
Informazioni generali
Colori  bianco e blu
MottoUsque ad finem[N 1]
Istituzione1932
Edificio religioso di riferimentochiesa di San Martino
Patronosan Martino di Tours
Festa della contrada11 novembre
Reggenza
Gran prioreCristiana Moretti
CapitanoDavide Barone
CastellanaFederica Canton
ScudieroDaniele Cerana
Gran damaMarida Cattaneo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
ComuneLegnano
ManieroVia XXIX Maggio 207
Coordinate45°36′04.44″N 8°54′40.71″E
La contrada e il palio
Vittorie al palio5
Ultima vittoria: 2016
Vittorie alla provaccia3
Ultima vittoria: 2013
AlleateNessuna
AvversarieLa Flora[1]
Mezzi di informazione
Sito ufficialewww.contradasanmartino.it
Mappa di localizzazione
Map
Palio di Legnano

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Legnano e Battaglia di Legnano.
La Battaglia di Legnano di Amos Cassioli (1860), dipinto conservato presso la Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze[3]

Sul territorio della contrada sono avvenuti alcuni importanti ritrovamenti archeologi risalenti all'epoca preromana e romana: sono stati rinvenuti in una necropoli nell'antica zona chiamata "in Galvagno" e sono databili tra il II secolo a.C. ed il I secolo a.C.[4].

Il territorio della contrada potrebbe essere stato teatro degli scontri decisivi della battaglia di Legnano. Il Carroccio venne posizionato sul bordo di un ripido pendio fiancheggiante l'Olona, così che la cavalleria imperiale, il cui arrivo era previsto da Castellanza lungo il corso del fiume, sarebbe stata obbligata ad assalire il centro dell'esercito della Lega Lombarda risalendo una scarpata[5][6]. Federico Barbarossa sarebbe stato quindi costretto ad attaccare l'esercito comunale in una situazione di svantaggio, dato che avrebbe dovuto sferrare l'assalto dal basso[6]. Questa scelta si rivelò poi sbagliata: il Barbarossa arrivò infatti da Borsano, cioè dalla parte opposta, obbligando le truppe comunali, che avevano la strada di fuga sbarrata dall'Olona, a resistere intorno al Carroccio[6]. Una delle cronache dell'epoca, gli Annali di Colonia, contiene infatti un'informazione che indica dove probabilmente fosse il Carroccio[7]:

(LA)

«[...] At Longobardi aut vincere aut mori parati, grandi fossa suum exercitum circumdederunt, ut nemo, cum bello urgeretur, effugere posset. [...]»

(IT)

«[...] I lombardi, pronti a vincere o a morire sul campo, collocarono il proprio esercito all'interno di una grande fossa, in modo tale che quando la battaglia fosse stata nel vivo, nessuno sarebbe potuto fuggire. [...]»

Il Museo civico Guido Sutermeister di Legnano

Ciò potrebbe significare che le fasi decisive della famosa battaglia siano state combattute nell'odierna contrada di San Martino oppure in prossimità del quartiere legnanese della "Costa di San Giorgio" e quindi su un territorio ora appartenente alla contrada Sant'Ambrogio, a quella di San Magno e al comune di San Giorgio su Legnano, non essendo in altra parte del Legnanese individuabile un'altra scarpata con queste caratteristiche[5]: infatti, ancora oggi, la chiesa di San Martino domina un ripido pendio che digrada verso l'Olona[6].

Sul territorio della contrada San Martino è situato il museo civico Guido Sutermeister, che è stato realizzato con materiale proveniente dal Maniero Lampugnani, e che ospita i ritrovamenti archeologici scoperti nel Legnanese[8]. Allestito nel 1929, è intitolato all'archeologo Guido Sutermeister, che ne volle la fondazione[9].

La chiesa di riferimento

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Martino (Legnano).
La chiesa di San Martino

La contrada fa riferimento alla chiesa di San Martino. In occasione della vittoria della contrada nella corsa ippica, la copia della croce di Ariberto da Intimiano viene solennemente traslata nella chiesa di riferimento del rione vincitore e qui conservata per un anno: questo ambito simbolo di vittoria è custodito nella chiesa fino all'edizione successiva del palio.

Dedicata a san Martino di Tours, che è anche il santo patrono della contrada, è stata costruita nel XV secolo ed è sussidiaria della parrocchia di San Domenico[4]. Una chiesa legnanese dedicata allo stesso santo è citata nell'elenco scritto dallo storico Goffredo da Bussero nel 1389: la moderna chiesa di San Martino è quindi un rifacimento di un tempio più antico[4][6]. Uno scritto che conferma la presenza di questa antica chiesa dedicata a San Martino di Tours è il testamento di Giovanni da Legnano, giurista legnanese del XIV secolo, che è datato 27 marzo 1376:

«[...] Coloro ai quali il testatore ha lasciato l'usufrutto dei suoi beni, in quel di Milano e nella località di Legnano, sono tenuti nell'anniversario della sua morte a far celebrare ogni anno una messa nella chiesa di S. Martino a Legnano e a fare ai poveri l'elemosina di un moggio di pane, fermo restando il consolidamento dell'usufrutto nella proprietà, in mancanza di adempimento da parte degli usufruttuari ed eredi [...]»

Le opere artistiche più importanti presenti nella moderna chiesa di San Martino sono un affresco raffigurante la deposizione di Cristo che si trova nell'abside e che è stato forse dipinto da Giovanni Lampugnani nel 1480[10] e un affresco di stile lombardo-bizantino che un tempo si trovava nell'antica chiesa di San Martino e che raffigura una parte del volto di Gesù Cristo[4].

Il maniero

Interno del maniero della Contrada San Martino
Cena propiziatoria della contrada San Martino per il palio di Legnano 2015

Negli anni trenta il maniero[N 2] della contrada era situato in una corte lombarda di proprietà della famiglia Tirinnanzi[11].

Negli anni cinquanta la sede fu trasferita in una corte lombarda concessa dalla carrozzeria di Valerio Moretti, per poi essere spostata in via Pietro Micca in alcuni locali messi a disposizione dalla famiglia Gregori, dove rimase fino al 1972[11]. Dal 1972 al 1992 il maniero della contrada fu ospitato in alcuni locali situati in via XXIX Maggio[11].

Nel 1992 il maniero fu trasferito nuovamente, questa volta in via dei Mille, questa sede, originariamente, ospitava un'officina meccanica e venne restaurata dai contradaioli di San Martino: durante i lavori venne adattata al nuovo scopo con la realizzazione, al piano terra, di un bar e di un ampio salone che è in grado di ospitare, anche in caso di cene, più di trecento persone[11]. Al piano superiore sono invece stati ricavati la sala del consiglio e la sala dei costumi[11]. Nell 2023 la contrada si è trasferita in una nuovo maniero in via XXIX Maggio 207.

I colori ed il gonfalone

Monumento al Guerriero di Legnano bardato coi colori di San Martino per la vittoria del 2016

Sono due le leggende che spiegano i colori della contrada[12]. La prima narra di un nobile vassallo di Carlo Magno che si perse tra i campi di San Martino mentre si stava allenando con dei cavalli. Il vassallo, ad un certo punto, incontrò un boscaiolo, a cui chiese la via da seguire per ritrovare la strada di casa; il boscaiolo, dopo avergli indicato una formazione nuvolosa a forma di croce, gli disse che se l'avesse seguita avrebbe trovato la direzione giusta. Il nobile, per ringraziarlo, permise al boscaiolo di utilizzare la croce bianca in campo blu come simbolo della propria casata: successivamente il vassallo fece ratificare lo stemma dall'imperatore. La croce bianca in campo blu diventò poi il simbolo della contrada.

Una seconda leggenda racconta di un giovane pastore che si perse nelle campagne intorno all'antica chiesetta di San Martino, in seguito sostituita dall'omonimo edificio religioso. Il pastorello, non ritrovando la via di casa, ad un certo punto si mise a piangere e supplicò Dio chiedendogli aiuto. Improvvisamente in cielo comparve una croce luminosa che gli indicò la strada per tornare a casa.

Secondo tali leggende il blu dello stemma della contrada è associato al cielo, mentre il bianco è il colore divino. Il gonfalone richiama invece l'iconografia religiosa di san Martino, che mostra il santo nell'atto di tagliare il suo mantello per donarlo a un povero[12].

Albo d'oro delle reggenze

L'albo d'oro delle reggenze della contrada San Martino è[13]:

AnnoCapitanoCastellanaGran prioreScudiero
1935Primo Colombo---
1936Giuseppe Tirinnanzi---
1937Giuseppe Tirinnanzi---
1938Giuseppe Tirinnanzi---
1939Giuseppe Tirinnanzi---
Dal 1940 al 1951 tutte le attività relative al palio di Legnano sono state sospese
a causa delle vicende belliche legate alla seconda guerra mondiale
[14]
1952Gino MazzaPinuccia Raimondi--
1953Gino MazzaPinuccia Raimondi--
1954Giuseppe LomazziPinuccia Raimondi--
1955Angelo RaimondiAnna Raimondi--
1956Pietro VolonterioLuciana Mazza--
1957Rino MacchiLina Limongi--
1958Rino MacchiWanda Macchi--
1959Piero LimongiClaudia Moretti--
1960Alessandro BindaMarcella Ottani--
1961Valerio MorettiMarcella Ottani--
1962Valerio MorettiLina Limongi--
1963Sandro GregoriGiulia Mazza--
1964Sandro GregoriGiulia Mazza--
1965Sandro GregoriGiulia Mazza--
1966Paolo PontiggiaPiera Macchi--
1967Franco VedaniPiera Macchi--
1968Romano BarloccoGiuliana Cassinotti--
1969Franco TransidicoPiercarla Raimondi--
1970Marco MorelliLaura Gasparri--
1971Marco MorelliLaura GasparriGino Mazza-
1972Marco MorelliLaura GasparriGino Mazza-
1973Marco MorelliLaura GasparriGino Mazza-
1974Paolo PontiggiaRossella AgostiRino Macchi-
1975Paolo PontiggiaRosella AgostiRino Macchi-
1976Sandro GregoriMietta FavariRino Macchi-
1977Sandro GregoriMietta FavariRino Macchi-
1978Sandro GregoriAntonella Colombo BollaLuigi Favari-
1979Sandro GregoriAntonella Colombo BollaLuigi Favari-
1980Sandro GregoriAntonella Colombo BollaCarlo Colombo Bolla-
1981Sandro GregoriAntonella Colombo BollaCarlo Colombo Bolla-
1982Sandro GregoriGabriella TomaselliCarlo Colombo Bolla-
1983Sandro GregoriGabriella TomaselliAngelo Tomaselli-
1984Sandro GregoriGabriella TomaselliAngelo Tomaselli-
1985Sandro GregoriAntonella Colombo BollaFranco Colombo Bolla-
1986Sandro GregoriGiulia NicoliniFranco Colombo Bolla-
1987Sandro GregoriOrnella BianchiFranco Colombo Bolla-
1988Willy PasseriniOrnella BianchiGianvalerio Gianazza-
1989Giuseppe BianchiOrnella BianchiRomano Barlocco-
1990Bruno PiniCarolina AccatinoRomano Barlocco-
1991Bruno PiniDaniela BonfantiRomano Barlocco-
1992Gennaro MiloneDaniela BonfantiLeandro Paganini-
1993Gennaro MilonePatrizia PastoriLeandro Paganini-
1994Gennaro MiloneElisabetta CossiaLeandro Paganini-
1995Gennaro MiloneElisabetta CossiaLeandro Paganini-
1996Carlo MorettiValeria RaffaelliLeandro Paganini-
1997Alessandro AiroldiRoberta LandiniLeandro Paganini-
1998Alessandro AiroldiRoberta LandiniOrazio GalliRoberto Colombo
1999Alessandro AiroldiManuela GregoriEugenio ColomboRoberto Colombo
2000Giovanni Maria AiroldiAnna CalamariEugenio ColomboRoberto Colombo
2001Paolo BoAnna CalamariSandro GregoriStefano Bernasconi
2002Giuseppe BianchiStefania GattiSandro GregoriOmar Pedroni
2003Giuseppe BianchiAnna CalamariSandro GregoriFrancesco Nicolini
2004Giuseppe BianchiAnna CalamariEnnio MinervinoLuca Barlocco
2005Giuseppe BianchiPamela PontiggiaEnnio MinervinoOmar Pedroni
2006Giuseppe BianchiPamela PontiggiaMietta FavariGiuseppe Cocuzza
2007Giuseppe BianchiCamilla ProverbioMietta FavariFrancesco Nicolini
2008Luca BarloccoCristiana MorettiMietta FavariDiego Colombo
2009Marcello BaroneCristiana MorettiEnnio BaroneOmar Pedroni
2010Antonio De PascaliPamela PontiggiaEnnio BaroneRoberto Colombo
2011Antonio De PascaliSharon DentaliEnnio BaroneRoberto Colombo
2012Antonio De PascaliSharon DentaliEnnio BaroneRoberto Colombo
2013Antonio De PascaliSharon DentaliEnnio BaroneLuca Erbi
2014Antonio De PascaliFederica CantonStefano ScarazzaDiego Colombo
2015Antonio De PascaliSharon DentaliPaolo BoFrancesco Nicolini
2016Antonio De PascaliMoira BarrancaAngela Franca BorrelliRenato Sagunti
2017Antonio De PascaliMelany RecciaMassimiliano CarusoRenato Sagunti
2018Antonio De PascaliSharon DentaliMassimiliano CarusoRenato Sagunti
2019Antonio De PascaliBeatrice PerronMassimiliano CarusoGiuseppe Cucuzza
2020Antonio De PascaliBeatrice PerronAngela Franca BorrelliGiuseppe Cucuzza
2021Davide BaroneFrancesca GenoniCristiana MorettiDaniele Cerana
2022Davide BaroneFrancesca GenoniCristiana MorettiDaniele Cerana
2023Davide BaroneFrancesca GenoniCristiana MorettiDaniele Cerana
2024Davide BaroneFederica CantonCristiana MorettiDaniele Cerana

Nota: in grassetto le reggenze che hanno retto la contrada in occasione delle vittorie al palio.

Contrade avversarie

La contrada ed il palio

Lo stesso argomento in dettaglio: Vincitori del palio di Legnano e della provaccia.

La contrada di San Martino ha conquistato 5 vittorie al palio: 1957, 1967, 1992, 2003 e 2016[15].

N° vittoriaAnnoCapitanoFantinoCavallo
11957Rino MacchiSiro PessutiScapricciatella
21967Franco VedaniBernardino Brusciotti detto ComodinoBelfast
-1980[N 3]Sandro GregoriLuigi Croci detto Il NocePeccatrice
31992Gennaro MiloneSalvatore Ladu detto CianchinoMattia
42003Giuseppe BianchiMassimo Coghe detto MassiminoMillennium Bug
52016Antonio De PascaliAndrea Mari detto BrioTotò

San Martino ha vinto anche il palio straordinario del 1980, che fu indetto per celebrare il 25º anniversario della fondazione del collegio dei capitani e delle contrade[15]. Il palio ordinario dell'anno in questione fu invece conquistato dalla contrada di San Bernardino[15]. La contrada ha anche vinto tre edizioni della provaccia (1997, 2007 e 2013)[16] senza mai riuscire a realizzare il "cappotto".

Note

Esplicative

Bibliografiche

Bibliografia

  • Autori vari, Il Palio di Legnano : Sagra del Carroccio e Palio delle Contrade nella storia e nella vita della città, Banca di Legnano, 1998, SBN IT\ICCU\TO0\1145476.
  • Attilio Agnoletto, San Giorgio su Legnano - storia, società, ambiente, 1992, SBN IT\ICCU\CFI\0249761.
  • Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Legnano e la battaglia, Edizioni Landoni, 1976, SBN IT\ICCU\LO1\1256757.
  • Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri, Profilo storico della città di Legnano, Edizioni Landoni, 1984, SBN IT\ICCU\RAV\0221175.
  • Giorgio D'Ilario, Sagra del Carroccio - Palio delle Contrade, Tipotecnica, 2000, ISBN non esistente.
  • Gabriella Ferrarini, Marco Stadiotti, Legnano una città, la sua storia, la sua anima, Telesio editore, 2001, SBN IT\ICCU\RMR\0096536.
  • Anna Maria Volonté e Patrizia Cattaneo (a cura di), Museo civico Guido Sutermeister Legnano - Guida alle collezioni, Tipografia Menini.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Portale Altomilanese: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Altomilanese