Cladodio
Il cladodio (detto anche cladofillo o fillocladio) è un ramo trasformato, spesso di consistenza coriacea, che assume l'aspetto e la funzione di una foglia.
I cladodi svolgono la fotosintesi clorofilliana in piante che riducono l'apparato fogliare (es. Opuntia ficus-indica L., Ruscus aculeatus L., Asparagus).
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d0/Ruscus_aculeatus_fleur.jpg/150px-Ruscus_aculeatus_fleur.jpg)
Ruscus aculeatus L.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/da/FicusIndica.jpg/150px-FicusIndica.jpg)
Opuntia ficus-indica L.
I cladodi sono stati identificati in fossili risalenti già al Permiano.[1]
Phyllocladus, un genere di conifere diffuso nell'emisfero meridionale, prende il nome da queste strutture.
Recenti studi ontogenetici hanno dimostrato che i cladodi potrebbero essere strutture intermedie tra foglie e rami.[2] Le indagini genetiche molecolari hanno confermato questi risultati. Ad esempio, i cladodi di Ruscus aculeatus "non sono omologhi né al germoglio né alla foglia, ma hanno una doppia identità d'organo".[3]
Note
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Collegamenti esterni
- (EN) cladode, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.