Chiesa arcivescovile maggiore
La Chiesa arcivescovile maggiore (in latino Ecclesia archiepiscopalis maior) è una delle strutture istituzionali, previste dal codice dei canoni delle Chiese orientali (CCEO), in cui sono suddivise le Chiese cattoliche di rito orientale.
Dal punto di vista terminologico, l'espressione Ecclesia archiepiscopalis maior è quella in uso nel CCEO ed è stata utilizzata dai pontefici nelle bolle di erezione delle Chiese arcivescovili maggiori di Ernakulam-Angamaly dei siro-malabaresi[1], di Trivandrum dei siro-malankaresi.[2] e di Făgăraș e Alba Iulia dei rumeni[3]. In questi documenti si trova tuttavia anche l'espressione Archiepiscopatus Maior.
Normativa canonica
modifica wikitestoIl CCEO parla in modo specifico delle Chiese arcivescovili maggiori ai canoni 151-154[4], ma, in forza del can. 152, tutto ciò che si dice per la Chiesa patriarcale (canoni 55-150) vale anche per la Chiesa arcivescovile maggiore.
Definizione
modifica wikitesto«Una Chiesa arcivescovile maggiore è una Chiesa sui iuris nel senso del can. 27 del CCEO, ossia si tratta di "un raggruppamento di fedeli cristiani congiunto dalla gerarchia, a norma del diritto, che la suprema autorità della Chiesa riconosce espressamente o tacitamente come sui iuris", e precisamente come Sede o Chiesa denominata "arcivescovile maggiore".»
La Chiesa arcivescovile maggiore «ha la stessa struttura e possiede la stessa autonomia della Chiesa patriarcale»[5] ed è presieduta da un arcivescovo maggiore, a capo di «un'intera Chiesa orientale sui iuris non insignita del titolo patriarcale».[6]
Una Chiesa arcivescovile maggiore:
- può essere eretta e soppressa solo dal Papa;[7]
- è circoscritta ad un territorio proprio, ossia il territorio di nascita della Chiesa sui iuris;[8]
- prende il nome dalla città dove risiede l'arcivescovo maggiore.[9]
Si differenzia da una Chiesa patriarcale solo per le modalità di elezione dell'arcivescovo maggiore.[5]
Arcivescovo maggiore
modifica wikitestoI sinodi dei vescovi
modifica wikitestoIl CCEO distingue due sinodi dei vescovi nelle Chiese arcivescovili maggiori:[10]
- il sinodo generale di tutti i vescovi;[11]
- il sinodo permanente dei vescovi della curia patriarcale.[12]
Il sinodo dei vescovi
modifica wikitestoI canoni 102-113 del CCEO definiscono i compiti e i doveri del Sinodo dei vescovi di una Chiesa patriarcale e, in forza del canone 152, anche del Sinodo dei vescovi di una Chiesa arcivescovile maggiore:
- il sinodo generale dei vescovi è convocato e presieduto dall'arcivescovo maggiore (canone 103);
- ne fanno parte tutti i vescovi che sono stati ordinati nella Chiesa arcivescovile maggiore ovunque esercitino il loro ministero (canone 102, §1);
- ha il compito di emanare leggi per l'intera Chiesa sui iuris (canone 110, §1);
- elegge l'arcivescovo maggiore e i vescovi del territorio proprio della Chiesa arcivescovile maggiore (canone 110, §3);
- elegge una terna di nomi per ogni vescovo da eleggere al di fuori del territorio proprio della Chiesa arcivescovile maggiore, terna che dovrà sottoporre alla Santa Sede, a cui spetta in ultima istanza la nomina del vescovo (canone 149);
- il sinodo rappresenta anche il supremo tribunale della Chiesa arcivescovile maggiore (canone 110, §2);
- le leggi e le decisioni prese dal sinodo devono essere comunicate alla Santa Sede e sono promulgate dall'arcivescovo maggiore (canone 102, §1).
Il sinodo permanente
modifica wikitestoI canoni 114-121 del CCEO definiscono i compiti e i doveri del Sinodo permanente di una Chiesa patriarcale e, in forza del canone 152, anche del Sinodo permanente di una Chiesa arcivescovile maggiore
il sinodo permanente fa parte della Curia arcivescovile maggiore (can. 114 §1), dura in carica 5 anni ed è costituito dall'arcivescovo maggiore, che presiede le riunioni del sinodo (can. 116 §1), e da quattro vescovi, di cui tre scelti dal sinodo generale dei vescovi e uno nominato dall'arcivescovo maggiore (can. 115). Il sinodo permanente ha potere esecutivo.[13]
Elenco delle Chiese arcivescovili maggiori
modifica wikitestoSono quattro le Chiese arcivescovili maggiori istituite nella Chiesa cattolica, di cui una eretta prima della promulgazione del codice dei canoni delle Chiese orientali nel 1990, quando non era ancora in uso la terminologia di Ecclesia archiepiscopalis maior.
Chiesa arcivescovile maggiore | Anno di elevazione | Titolo | Attuale arcivescovo maggiore |
---|---|---|---|
Chiesa greco-cattolica ucraina | 1963 | Kiev-Halyč[14] | Svjatoslav Ševčuk |
Chiesa cattolica siro-malabarese | 1992 | Ernakulam-Angamaly | Raphael Thattil |
Chiesa cattolica siro-malankarese | 2005 | Trivandrum | cardinale Isaac Cleemis Thottunkal |
Chiesa greco-cattolica rumena | 2005 | Făgăraș e Alba Iulia | cardinale Lucian Mureșan |
Bibliografia
modifica wikitesto- Péter Szabó, La Chiesa Arcivescovile maggiore. La fisionomia dell’istituto giuridico alla luce della prassi recente della Sede Apostolica, Athanasian 23, 2006, pp. 182-185
- Ionela Cristescu, L'autorità legislativa nelle varie Chiese sui iuris e l'intervento della Sede Apostolica sul loro ius particolare, Iura Orientalia VI (2010)
Voci correlate
modifica wikitesto- Chiese cattoliche di rito orientale
- Codice dei canoni delle Chiese orientali
- Chiesa metropolitana sui iuris
Collegamenti esterni
modifica wikitesto- Loredana Fabbri, Storia e organizzazione gerarchica delle Chiese cattoliche orientali (dall’Antichità alla fine del Novecento), itesoriallafinedellarcobaleno.com. Sezione: Le Chiese arcivescovili maggiori