Assiria persiana
L'Athura[1] (Assiria) era una zona geografica che fece parte dell'Impero achemenide dal 539 a.C. al 330 a.C. Sebbene alcuni la considerino una satrapia,[2][3] secondo le iscrizioni reali Achemenidi l'Assiria era un dahyu, un concetto traducibile con gruppo di popoli o una nazione con particolare riguardo alla sua popolazione, senza alcuna valenza amministrativa.[4]
Esso comprendeva la maggior parte del territorio della originale madre-patria assira lungo la parte superiore del Tigri, del medio ed alto Eufrate, il territorio della moderna Siria (Eber-Nari) e parte della Turchia sud-orientale.[5][6] L'Impero neo-assiro collassò a causa dell'invasione dell'Assiria da parte delle popolazioni Iraniane nel tardo VII secolo a.C., che culminarono nella Battaglia di Ninive. Tra il 612 e il 559 a.C., la parte orientale dell'Assiria fece parte dell'Impero dei Medi mentre la parte occidentale faceva parte dell'Impero neo-babilonese. Entrambe le parti vennero conquistate dall'Impero achemenide nel 539 a.C.