Articolo (giornalismo)

articolo pubblicato su un giornale

Nel giornalismo, un articolo è un testo destinato alla pubblicazione in un giornale, una rivista o qualsiasi altro mezzo d'informazione[1]. Il termine, di derivazione latina,[2] sta a indicare che è relativamente breve e concorre insieme con altri articoli a formare un determinato numero di una pubblicazione. Ogni articolo è quasi sempre firmato o siglato dal suo autore ed è individuato da un titolo. Nel gergo giornalistico viene familiarmente chiamato "pezzo"[3].

Nel giornalismo tradizionale, prevalentemente stampato, sono incaricati della stesura degli articoli i redattori, i quali seguono le indicazioni dei propri capiservizio, pur mantenendo autonomia di giudizio e di espressione. Spetta poi ai capiservizio, ciascuno per la sezione di propria competenza (interni, esteri, cronaca, economia, provincia, sport, ecc.), creare un titolo per ogni articolo. Testi in forma di articolo appaiono anche in riviste specialistiche, scientifiche, professionali, parlamentari o in ogni altro mezzo d'informazione, sia cartaceo che online.

Altre regole ha il servizio giornalistico per la radio o la televisione: in esso il testo scritto, che viene letto dal giornalista conduttore, è accompagnato da registrazioni audio (se il mezzo è la radio) o video (televisione) che integrano e limitano il parlato.

Principali tipi di articoli

Esistono diversi tipi di articolo, in funzione del contenuto, dell'autore, della posizione nella pagina e della sezione del giornale alla quale il "pezzo" è destinato (politica, economica, esteri, società, cultura, sport, ecc.). In base ai formati giornalistici esistenti si ha la seguente classificazione[4]:

Articoli d'informazione

  • il servizio, che nasce dall'espansione di una notizia attraverso un lavoro di arricchimento e di aggiunta di particolari[5];
  • l'intervista, che presenta le risposte di una personalità (politica, artistica, sportiva, ecc.) alle domande del giornalista[6];
  • il ritratto, che dipinge un personaggio dell'attualità;
  • il reportage, nel quale un inviato rende conto di persona di un determinato avvenimento[7];
  • l'inchiesta, che si fonda su ricerche, testimonianze e analisi di un fenomeno o di un evento[8];
  • la cronaca, in cui si espone un fatto così come si è svolto (cronaca di una partita di calcio, di una manifestazione, di una seduta parlamentare, ecc.); in particolare, quella cosiddetta nera riporta fatti di reato, anche gravissimi[9].

Articoli d'opinione

  • l'articolo di fondo (abbreviato in fondo), l'articolo di apertura della prima pagina (spesso scritto dal direttore)[10];
  • l'editoriale, che presenta il punto di vista di un giornale su un tema d'attualità;
  • la nota, specialmente quella politica, con cui si fornisce al lettore il panorama della giornata[11];
  • il commento, con il quale si dà l'interpretazione, o la reazione del giornale, a un determinato fatto[12];
  • il corsivo, breve commento (spesso polemico, eventualmente ironico) su un fatto o una persona.

Articoli di critica

  • la recensione, che esprime il punto di vista del giornalista su un'opera letteraria o musicale, un film o uno spettacolo (musicale o teatrale)[13];
  • l'elzeviro, articolo di apertura della Terza pagina, lo spazio riservato alla cultura nei quotidiani italiani di un tempo[14].

Un articolo può essere introdotto da una breve nota, scritta in corsivo o in neretto. Tale breve testo è chiamato "distico"[15].

Altri tipi di articoli

  • Rubrica: articolo collocato in posizione fissa ed affidato allo stesso giornalista. Pubblicato a intervalli regolari, nei quotidiani si distingue anche per la collocazione nella stessa zona della pagina (taglio alto-medio-basso)[16];
  • Articolo di colore: ha caratteristiche particolari. La sua funzione è di accompagnare la notizia descrivendo l'ambiente (che può essere politico, culturale o dello spettacolo), con le sensazioni e gli umori che vi gravitano attorno. È un ritratto sociologico più che una cronaca vera e propria[17]. L'abilità del giornalista, in questo caso, consiste nel cogliere i lati confidenziali delle situazioni, di suscitare e raccogliere confessioni[18];
  • Redazionale: articolo scritto da un giornalista su richiesta di un committente. Le regole della deontologia prescrivono che il testo sia caratterizzato graficamente in modo da renderlo riconoscibile[19].

Se si tratta di un comunicato pubblicitario redatto in stile giornalistico, viene chiamato "pubbliredazionale". Può essere anche scritto da un giornalista, ma in questo caso la sua firma non appare[20].

Testina

Un esempio di testina giornalistica

Molto spesso un articolo è accompagnato da una fotografia. Chiamata in gergo testina, essa viene utilizzata principalmente per dare immediata riconoscibilità alla persona che rilascia dichiarazioni o che, più raramente, è oggetto di dichiarazioni[21]. Deve essere decontestualizzata in modo da poter essere usata ogni qualvolta lo si ritenga necessario, ed è solitamente accompagnata da una didascalia che ne identifica il soggetto e ne riassume la dichiarazione rilasciata[22]. Nei giornali italiani la stragrande maggioranza delle testine non è firmata, anche se a volte nella didascalia il nome del fotografo è indicato tra parentesi tonde.

Suddivisione della pagina di un quotidiano in base agli articoli

Gli spazi della pagina di un giornale sono utilizzati come segue[23]:

  • in alto a sinistra: articolo di apertura: è il pezzo più importante della pagina, quello che il lettore legge per primo;
  • in alto a destra: articolo di spalla: appare in posizione simmetrica rispetto all'articolo di apertura e contiene un commento, un'analisi che approfondisce la notizia principale del giorno.

Gli spazi al centro della pagina possono essere di primo, secondo o terzo taglio (pezzi con titolo su due o tre colonne che tagliano orizzontalmente la pagina)[24]:

  • nella parte alta: il centropagina: pezzo posto immediatamente al di sotto dell'apertura (detto anche "primo taglio");
  • al centro della pagina: il taglio medio: pezzo collocato sotto il centropagina (detto anche "secondo taglio");
  • al fondo pagina: il taglio basso: pezzo collocato nella parte bassa della pagina (detto anche "terzo taglio").

Note

Voci correlate

Altri progetti

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