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Vetrina

La strage di Torino del 1864 fu un eccidio compiuto da alcuni membri del Regio Esercito italiano (principalmente allievi carabinieri) il 21 e il 22 settembre ai danni di gruppi di manifestanti civili. Gli scontri avvennero durante manifestazioni di protesta popolare in merito al trasferimento della capitale del Regno d'Italia dalla città piemontese a Firenze.

Nel pomeriggio del 21 settembre 1864, dopo che in mattinata scontri tra manifestanti e forze dell'ordine avevano avuto luogo in Piazza San Carlo a Torino, una folla di civili armati di bastoni tentò di avvicinarsi alla sede del ministero dell'interno in Piazza Castello, difesa da un contingente di allievi carabinieri: i carabinieri spararono sui manifestanti causando 15 vittime. La sera seguente, 22 settembre, nuovi tumulti ebbero luogo in Piazza San Carlo coinvolgendo altri allievi carabinieri che nella confusione spararono indiscriminatamente sulla folla, colpendo anche i membri di un battaglione di fanteria che stavano attraversando la piazza i quali aprirono a loro volta il fuoco: nel tiro incrociato rimasero uccise 47 persone tra militari e civili.

I fatti provocarono la caduta del governo Minghetti nonché diverse inchieste ufficiali da parte di commissioni parlamentari; tutti gli arrestati furono tuttavia oggetto di un'amnistia generale nel febbraio 1865.

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Voci di qualità

Domenico Morone (Verona, 1442 circa – Verona, 1518) è stato un pittore e miniatore italiano.

Tra i primi esponenti rinascimentali della scuola veronese di pittura, nacque in una famiglia di Morbegno giunta in riva all'Adige intorno al 1425. Probabilmente fu allievo di Francesco Benaglio, ma venne profondamente influenzato anche da altri artisti dell'epoca, come Andrea Mantegna e Giovanni Bellini, anche se poco si conosce della sua formazione e dei primi anni di attività.

Si ritiene che iniziò come miniatore per poi passare alla produzione di dipinti e affreschi. Le sue prime opere conosciute risalgono al 1470, come le quattro tavolette in cui raffigurò San Francesco, san Bernardino, san Bartolomeo e san Rocco, originariamente parte di un polittico, e alcuni affreschi oggi staccati e conservati al museo di Castelvecchio di Verona. A parte la decorazione delle portelle dell'organo della chiesa di San Bernardino, non si conoscono altre sue opere collocabili negli anni 1480, benché fosse pressoché sicuro che la sua bottega dovesse aver raggiunto una certa popolarità in città. Nel 1493 firmò una delle sue opere più celebri, la tela Cacciata dei Bonacolsi, commissionata dal duca di Mantova Francesco II Gonzaga. A partire dagli anni successivi, gran parte della sua produzione vide la collaborazione del figlio Francesco, e proprio insieme a lui nel 1503 terminò quello che è considerato il suo capolavoro: il ciclo di affreschi per la libreria Sagramoso nel convento di San Bernardino, a Verona.

Celebre per i dettagli delle figure umane, degli sfondi e degli oggetti, utilizzò nei suoi lavori colori vibranti e luminosi, spesso con una gamma cromatica ricca. È stato osservato che i volti dei suoi protagonisti sono tendenzialmente sobri e prosaici a differenza di quelli del figlio, definiti invece "dolciastri". Negli ultimi anni Domenico Morone divenne sempre più opaco e attento alle finezze psicologiche, come ben si nota nella sua Madonna col Bambino dipinta negli anni 1510. Probabile maestro di artisti di rilievo, tra cui Girolamo dai Libri, Paolo Morando e Michele da Verona (oltre al già citato figlio Francesco), la sua ultima menzione risale al 1517 e, verosimilmente, morì da lì a poco.

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Lo sapevi che...

La pietra di mira (in turco nişan taşı o nişantaşı) o pietra di bersaglio è una stele iscritta in pietra eretta in età ottomana per ricordare un primato nel tiro con l'arco (e più tardi col fucile o altre armi). Qualora eretta da un alto dignitario, un visir o un sultano, la stele è spesso notevole da un punto di vista artistico e letterario. A Istanbul alla fine dell'età ottomana esistevano circa trecento di queste stele, ridottesi oggi ad una quarantina.

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Ricorrenze del 15 luglio

Rembrandt

Nati...

...e morti

In questo giorno accadde...

Ricorre oggi: la Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Bonaventura da Bagnoregio, Pompilio Maria Pirrotti e Rosalia.

 

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Dagli altri progetti

Questa settimana la voce da tradurre è:

(versione in italiano: Disputa sul nome dell'India)

I campioni sono quelli che vogliono lasciare il loro sport in condizioni migliori rispetto a quando hanno iniziato a praticarlo.
Arthur Ashe

Vista della chiesa di Geiranger e dell'annesso cimitero circostante. Sullo sfondo si intravede il fiordo Geirangerfjord. Questa chiesa parrocchiale appartiene alla Chiesa di Norvegia e si trova nel villaggio di Geiranger, comune di Stranda, contea di Møre og Romsdal, Norvegia. Questo edificio religioso fu costruito in legno nel 1842 dall'architetto Hans Klipe con forma ottagonale, ma in precedenza nello stesso luogo esisteva una chiesa a doghe che fu demolita nel 1742, e una seconda chiesa che fu distrutta da un incendio nel 1841.


Giacinta
Luigi Capuana, Milano, 1889.

Siena

È universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell'arredo urbano medievale, nonché per il celebre Palio. Nel 1995 il suo centro storico è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni dell'umanità. Nella città ha sede la Banca Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività nonché la più longeva al mondo.